vate
s. m. [dal lat. vates «indovino, profeta» e quindi (poiché spesso le profezie erano espresse in versi) «poeta»], letter. – 1. Profeta: gli antichi v.; spirando del petto De’ sommi v. (Boccaccio), dal petto dei profeti. 2. Poeta, soprattutto in quanto sia animato anche da spirito profetico, o acquisti, per il tono elevato della sua poesia, o per l’ispirazione civile, un carattere sacro, quasi sacerdotale: Altri accorre; e: – Oh infelice E di men crudo fato Degno vate! – mi dice (Parini); il sacro vate, Placando quelle afflitte alme col canto, I Prenci Argivi eternerà (Foscolo, con riferimento a Omero); o Vate nostro, in pravi Secoli nato, eppur create hai queste Sublimi età che profetando andavi (Alfieri, di Dante); ove oggi al pellegrino Del fero vate la magion si addita (Foscolo, dell’Alfieri).