vegetare
v. intr. [dal lat. vegetare «rinforzare, incoraggiare, vivificare» (der. di vegĕtus «vegeto»), e nel lat. tardo «crescere»] (io vègeto, ecc.; aus. avere). – Vivere, crescere e svilupparsi, detto propriam. delle piante, e per estens. anche degli animali e dell’uomo, ma limitatamente a quelle forme di vita vegetativa e a quelle funzioni che essi hanno in comune con le piante: arbusti che vegetano anche a grandi altitudini; vivere è per molti modi (sì come ne le piante v., ne li animali v. e sentire e muovere, ne li uomini v., sentire, muovere e ragionare, o vero intelligere) ... (Dante). In usi fig., riferito a persone, fare vita puramente materiale, oziosa, inerte, priva di azione, di spiritualità, di ideali, sia per indole sia per costrizione da cause esteriori: questo non è vivere, è vegetare!; gente che vegeta in una beata indolenza; un paese senza iniziative e senza risorse, dove non si vive ma si vegeta; per estens., riferito ad attività: la letteratura acquista un’autorità straordinaria, inimmaginabile nei paesi dove essa viene lasciata v. come un passatempo innocuo e senza rischi (I. Calvino); sopravvivere con vita solo vegetativa: è rimasto gravemente ferito in quell’incidente, e ora vegeta da più di un anno immobilizzato e senza coscienza. ◆ Part. pres. e agg. vegetante, che vegeta; sostantivato al plur. (poet.), i vegetali, le piante: la notte ... suora de la morte Un aspetto indistinto, un sol volto Al suolo, ai vegetanti, a gli animali, Ai grandi ed a la plebe equa permette (Parini). In agraria, innesto a occhio o a gemma vegetante, che si esegue in primavera, quando le piante sono in succhio e la gemma sta per aprirsi; il soggetto viene reciso subito dopo effettuato l’innesto. Nel linguaggio medico, di formazione patologica che presenta vegetazioni, escrescenze, o irregolarità protrudenti della superficie: epitelioma, piodermite vegetante, placche vegetanti.