velare2
velare2 v. tr. [lat. vēlare, der. di velum «velo»] (io vélo, ecc.). – 1. Coprire con un velo, cioè, in genere, con un tessuto leggero e rado, oppure un panno che nasconda l’oggetto alla vista, anche con la particella pron.: velarsi il capo; velarsi gli occhi o la fronte con la veletta; in alcuni paesi musulmani le donne si velano il volto in pubblico; v. un quadro, una statua; v. le immagini e il crocefisso, nelle chiese, dalla domenica di passione al sabato santo (v. velo1, n. 1 b). Riferito a monaca, farle indossare il velo, e cioè farle assumere lo stato monacale: dinanzi al suo altare ove ella era stata tonduta e velata (Fior. di s. Franc.); più com. nel rifl., velarsi, prendere il velo, farsi monaca. Anche (letter.), adornare con veli, e, per estens., adornare coprendo con altri oggetti: di sacra e di festiva fronde Velammo i templi (Caro). 2. estens. a. Coprire facendo velo, formando come un velo: v. gli occhi, abbassando le palpebre; tra le continue scosse della disagiata vettura, che ridestavano sgarbatamente chi di loro cominciasse appena a velar l’occhio (Manzoni); più com. nell’intr. pron., gli occhi gli si velarono di lacrime, si riempirono di lacrime che facevano quasi velo alla vista (e fig.: lo sguardo gli si velò di tristezza). In senso più concr., oscurare debolmente, togliere parzialmente alla vista, rendere meno chiaro o luminoso: le nubi velavano il sole; il fiume era velato da uno strato di nebbia; un bianco polverio che per tutto si posa, per tutto si solleva, e tutto vela e annebbia (Manzoni); e nel rifl.: il sole brillava a tratti in mezzo al cielo, e si velava poi dietro nubi leggere (C. Levi). Con sign. specifico, in usi letter., nascondere alla vista con la propria luce: Lo bel pianeto ... Faceva tutto rider l’orïente, Velando i Pesci ch’erano in sua scorta (Dante). b. In pittura, coprire il colore già asciutto di un dipinto con un nuovo leggero strato di colore, per ottenere particolari effetti (v. velatura1, n. 1 b). Nella pallacanestro, v. un avversario, cercare d’impedirgli, senza toccarlo, di raggiungere una posizione desiderata, in genere parandoglisi davanti (v. anche velo1, n. 4 a). 3. fig. a. Annebbiare, offuscare, rendere fioco: l’emozione gli velò la vista; un po’ di raucedine gli velava la voce; non com., v. un suono, coprirlo, farlo sentire debolmente: non sente Più il campano che a quando a quando. Glielo vela forse il torrente Che a’ suoi piedi cade scrosciando (Pascoli). Più frequente l’intr. pron.: gli si velarono gli occhi, gli si velò la vista (per debolezza, malattia o negli attimi che precedono lo svenimento o la morte); gli si era velata la voce, aveva perso chiarezza, era diventata opaca, per emozione, raucedine, ecc. b. Nascondere, celare in senso metaforico: v. le proprie malvagie intenzioni con amichevoli parole; la marchesa velava uno sbadiglio (Capuana); o anche presentare in modo attenuato: v. la verità troppo cruda. ◆ Part. pass. velato, anche come agg. (v. velato1).