vellutato
agg. [der. di velluto2]. – 1. Che ha l’aspetto, l’apparenza del velluto: tessuto v., stoffe v.; carta v., particolare tipo di carta che, con speciali lavorazioni (spalmata, per es., di olio di lino o colla, e poi cosparsa di polvere di lana o cimatura), assume l’aspetto del velluto o di un tessuto vellutato. 2. estens. e fig. a. Che presenta, in superficie, un leggero strato come di peluria fitta, morbida e lucente, che ricorda il velluto come impressione visiva e anche tattile: pèsche v. o dalla buccia v.; foglie v., come quelle dell’altea; petali v., come quelli delle rose, coperti di fitte papille; un cucciolo dal pelo v., le zampe v. dei gatti persiani; pelle v., guance o gote v., soprattutto di ragazzi o di bambini, per sottolineare la liscia morbidezza e la freschezza: aveva ... una pelle bianco-rosata, sottile, v., tenera come un petalo, o come quella di una lattante (C. Levi). b. Riferito a colore, morbido e caldo come il velluto: un rosso intenso e v.; un bel nero vellutato. c. Riferito a vini e liquori di pregio, dal sapore morbido e delicato, che carezza gradevolmente il palato: un barolo, un cognac armoniosamente vellutato. d. Salsa v. (dal fr. crème veloutée), una delle quattro «salse madri» della gastronomia internazionale, detta anche salsa bianca: si prepara facendo amalgamare burro e farina in eguale misura a calore moderato, diluendo quindi con brodo di carne bianca e insaporendo con funghi coltivati, sale e pepe bianco; alla fine della cottura viene passata al setaccio. Dalla salsa vellutata derivano numerose altre salse bianche (parigina, suprema, ecc.). e. Riferito a suoni di tono basso, morbido, armonioso e a volte anche carezzevole: il suono v. della viola d’amore; il canto v. dell’usignolo; una voce v.; parlare con voce v., con tono dolce e suasivo, pur dicendo, magari, cose sgradevoli.