veltronata
s. f. (iron.) Trovata tipica di Walter Veltroni. ◆ dopo la veltronata di [Enzo] Siciliano, stavolta la lottizzazione è stata spudorata e mediocre ma ben congegnata. Il pendolo del potere sui programmi si sposta di nuovo dalla direzione generale al consiglio. Se Siciliano non aveva mai visto la tv, [Roberto] Zaccaria e [Stefano] Balassone se ne sono sciroppata anche troppa. E hanno mille consigli da dare ai direttori di rete che fra qualche giorno verranno nominati proprio da loro. (Massimo Gramellini, Stampa, 31 gennaio 1998, p. 2) • L’idea dell’assemblea [costituente] lascia gelido il Polo. […] «È una “veltronata”, una sortita propagandistica», commenta l’azzurro Giuliano Urbani, mentre per il leader del Ccd [Pier Ferdinando] Casini «è una proposta fuori tempo massimo». (Paola Di Caro, Corriere della sera, 23 novembre 2000, p. 12, Politica) • A Milano, ieri hanno preannunciato un progetto («non una veltronata» secondo le parole dell’assessore leghista alla regione [Massimo] Zanello) su due linee artistiche: la valorizzazione dei luoghi e i giovani. (Anna Bandettini, Repubblica, 6 febbraio 2007, p. 51).
Derivato dal nome proprio (Walter) Veltroni con l’aggiunta del suffisso -ata1.
Già attestato nella Stampa del 1° luglio 1994, p. 7, Interno (Filippo Ceccarelli).