venalita
venalità s. f. [dal lat. tardo venalĭtas -atis]. – Il fatto di essere venale, di essere cioè, o di poter essere, oggetto di commercio, di compravendita: v. di un bene; in partic., nel diritto intermedio e moderno, prassi per la quale cariche e uffici amministrativi, giudiziarî e militari potevano essere ceduti dal re o, a seconda dei casi, dai precedenti titolari, dietro pagamento di prezzo, a soggetti forniti di particolari requisiti: il governo promise d’abolir la v. delle cariche (C. Cattaneo). Più com. in senso fig., con connotazione di biasimo e di condanna: v. di un funzionario, di un giudice, di uno scrittore, ecc.; la qualità stessa: ha agito così per venalità.