vendita /'vendita/ s. f. [der. di vendere]. - 1. a. [atto di vendere o di essere venduto, anche con la prep. di: v. di un'azienda] ≈ Ⓣ (giur.) alienamento, Ⓣ (giur.) alienazione, cessione, (non com.) esito, Ⓣ (comm.) transazione, Ⓣ (giur.) trasferimento, Ⓣ (giur.) trasmissione, [con valore reciproco] compravendita, [a prezzo ridotto] liquidazione, [spec. di droga e sim.] spaccio, [a prezzo ridotto] svendita. ↔ ‖ *acquisto, *compera. ● Espressioni: mettere in vendita [avere intenzione di privarsi di un bene, offrire a eventuali compratori e sim.: mettere in v. la propria casa] ≈ [→ VENDERE v. tr. (1. b)]; vendita all'asta (o all'incanto) [vendita al miglior offerente] ≈ asta, (non com.) subasta. ‖ Ⓣ (giur.) licitazione. b. [attività abituale del vendere: licenza di v.] ≈ commercializzazione, commercio, smercio, [spec. di cose illegali] spaccio (s. di droga), [spec. di cose illegali] traffico. c. (estens.) [il vendere cose non venali: v. di cariche pubbliche] ≈ commercio, mercato, mercificazione, (spreg.) mercimonio, traffico, [di cariche ecclesiastiche] simonia. 2. (comm.) a. [spec. al plur., quantità di merce venduta: in questo periodo c'è poca v.; le v. aumentano] ≈ scambio, smercio, spaccio, venduto (oggi il v. è stato scarso), Ⓣ (econ.) volume d'affari. ↔ ‖ *acquisto. b. (estens.) [locale dove si vende, anche con la prep. di: v. di tabacchi] ≈ bottega, esercizio, negozio, (non com.) privativa, rivendita, [spec. in comunità] spaccio, [spec. di grandi catene commerciali] punto-vendita. 3. (stor.) [nell'Ottocento, sezione di affiliati alla Carboneria] ≈ ‖ loggia, società.