venerare
v. tr. [dal lat. venerari (e anche, raram., venerare attivo), termine del linguaggio religioso, connesso con Venus -nĕris, Venere] (io vènero, ecc.). – Fare oggetto di devozione religiosa, di profondo ossequio, sia nel sentimento sia negli atti esteriori, riferito a tutto ciò che è sacro o che come tale è sentito: v. Dio, la Vergine; v. le reliquie di un santo; la miracolosa immagine che si venera nel nostro santuario; v. la memoria di un defunto; visse fino a tardissima età, amato e venerato da tutti. Si usa talvolta con valore attenuato, per introdurre una contrapposizione: io lo amo e lo venero (o lo rispetto e lo venero), ma in questo non posso proprio essere d’accordo. ◆ Part. pass. venerato, anche come agg., che è oggetto di venerazione: Li occhi [della Vergine] da Dio diletti e venerati (Dante); la venerata immagine della Madonna di Pompei; un venerato santuario; la sua cara e venerata memoria; con senso attenuato: il venerato Maestro; scherz., i miei venerati colleghi.