ventilare
v. tr. [dal lat. ventĭlare «sventolare, fare vento» (anche fig.), der. di ventus «vento»] (io vèntilo, ecc.). – 1. a. Gettare in aria il grano con la pala, di solito contro vento, oppure farlo cadere dall’alto investendolo con una forte corrente d’aria prodotta artificialmente con opportune macchine (v. ventilatore, n. 3), allo scopo di liberarlo dalle scorie leggere, che così vengono portate via dal vento: v. il grano, il frumento. Analogam., v. il talco, lo zolfo, sottoporre il talco o lo zolfo, preventivamente macinati, a una corrente d’aria al fine di separare le particelle più leggere, che sono quelle più pregiate. b. In senso fig., sviluppatosi per traslato del sign. precedente, esaminare, discutere (quasi a volere accertare, attraverso la discussione, quanto di buono, di opportuno, di vantaggioso ci sia nella cosa che si esamina); mettere innanzi, prospettare: v. una proposta, un’idea, un progetto; si ventila la sostituzione di alcuni ministri, o di sostituire alcuni ministri; essendosi ventilata questa materia in molte consulte, fu finalmente determinato che e’ si facesse uno consiglio di tutti i cittadini (Guicciardini); nella casetta di Lucia, erano stati messi in campo e ventilati disegni, de’ quali ci conviene informare il lettore (Manzoni). 2. Immettere e fare circolare aria esterna in un ambiente chiuso, per assicurarne il ricambio, con procedimenti e mezzi naturali (aprendo finestre, porte, ecc.) o artificiali (v. ventilazione): v. la casa, una stanza o l’ufficio, il negozio; impianti per v. cinematografi, teatri, officine, laboratorî, navi, miniere. 3. letter. o poet. a. Fare vento a o su qualcuno o qualcosa: qual [piccioletto Amore] con ali di mille colori Giva le sparte rose ventilando (Poliziano); nel passivo, essere mosso dal vento: sopra li quali [capelli] uno velo sottilissimo si distende, ventilato dalle sottili aure con piacevole moto (Boccaccio). b. Agitare al vento, nell’aria; riferito soprattutto alle ali: il giovane figliuolo della dea, ventilando le sante penne lucenti d’oro chiarissimo, con le fatte saette si partì di que’ luoghi (Boccaccio). c. Come intr. (non usato nelle forme composte), ondeggiare al vento, sventolare: Fra sé lodando il dolce andar celeste E ’l ventilar dell’angelica veste (Poliziano). ◆ Part. pres. ventilante, anche come agg.: Vide tende infinite e ventilanti Stendardi in cima (T. Tasso), qui nel sign. intr., poet., di «sventolanti, ondeggianti nell’aria». ◆ Part. pass. ventilato, anche come agg., con il sign. 1 a del verbo: grano, talco, zolfo ventilato; più comunem., di luogo dove l’aria circoli con libero movimento: stanze ventilate; la casa è sempre ventilata; la villa sorge su un poggio in posizione ben ventilata. Si dice anche di macchine e congegni costruiti con accorgimenti tali da assicurare una buona ventilazione per l’asportazione di polveri e fumi o per il raffreddamento (in quest’ultimo sign. il termine è usato anche per armi da fuoco).