ventre
vèntre s. m. [lat. vĕnter -tris]. – 1. a. Sinon. di addome e del più com. e più fam. pancia, per indicare sia la cavità dell’addome contenente i visceri sia la regione esterna corrispondente, nell’uomo e negli animali: v. grosso, voluminoso; squarciare il v.; scherz., fare un occhiello nel v. (v. occhiello); basso v., la parte inferiore dell’addome (e talvolta, per eufemismo, i genitali: colpire qualcuno con un calcio al basso v.); Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra, E ’l ventre largo (Dante, di Cerbero); mettersi, stendersi v. a terra, bocconi; di un cavallo, correre v. a terra, di gran carriera. Nel linguaggio com. è spesso riferito (come pancia) all’intestino, all’apparato digerente, anche con allusione al mangiare; empirsi, riempirsi il v.; essere a v. pieno, a v. vuoto; non pensa che al v., di un mangione; v. mio, fatti capanna!, esclam. scherz. di chi si accinge a un lauto pasto; mal di v., dolori di v.; sentirsi il v. gonfio; avere il v. duro, molle; muovere il v., sciogliere il corpo (un decotto che muove il v.); scaricare il v.; flusso di v., diarrea; deporre il superfluo o soverchio peso del v., letter., andare di corpo: richiedendo il naturale uso di dovere diporre il superfluo peso del v. (Boccaccio). Nel linguaggio medico, v. a barca, infossamento o avvallamento dell’addome con marcata sporgenza delle salienze ossee del bacino e delle arcate costali; v. batraciano, l’addome slargato nelle sue porzioni laterali e anche inferiori, con netta prevalenza del diametro trasverso su quello verticale; v. globoso, addome rotondeggiante (per ascite, meteorismo, gravidanza, ecc.). b. Ventre di biscia o di cervo, il ventre chiarissimo o bianco sul mantello scuro del cavallo, e più spesso dell’asino. c. estens. Utero, grembo materno, in alcune espressioni: benedetto il frutto del tuo v. (nella preghiera dell’Ave Maria); portare nel v.; la nostra infelice era ancor nascosta nel v. della madre (Manzoni, riferito alla monaca di Monza). In partic., nel linguaggio giur., curatore al v. (ant. al v. pregnante), quello che può essere nominato in caso di morte del marito per la protezione del nascituro e, occorrendo, per l’amministrazione dei beni di lui (v. nascituro). d. Per la frase fig. stare (o sim.) in un v. di vacca, v. vacca, n. 1. 2. estens. In botanica, la faccia di un organo volta verso l’asse di sostegno (contrapp. a dorso): così in un fiore il ventre di sepali, petali, antere, è la faccia volta verso il centro del fiore; se l’organo è orizzontale, come molte foglie, il ventre corrisponde alla faccia superiore (detta anche faccia ventrale). La foglia è in genere dorsoventrale. 3. fig. a. Ingrossamento, parte rigonfia: il v. d’una botte, d’un vaso, d’un fiasco, d’una vela (più com. pancia); il v. d’una colonna, l’entasi; nel linguaggio giornalistico, v. molle, la parte più debole e indifesa di un organismo, di una struttura sociale o d’altro. In miologia, v. (o corpo) muscolare, la parte contrattile del muscolo, la quale si presenta più voluminosa della parte tendinea. In botanica, v. dell’archegonio, la parte basale, rigonfia, contenente l’oosfera. Nella corda vibrante, il punto intermedio tra due nodi consecutivi, in cui l’ampiezza di oscillazione è massima; nelle onde stazionarie, il punto a cui corrisponde in ogni istante la massima ampiezza di oscillazione; per un’onda in genere, stazionaria o progressiva che sia, il termine indica anche, specificamente, la parte di massima escursione negativa, cioè quel che si chiama valle o cavo dell’onda, tra due creste successive (parti di massima escursione positiva). b. Parte interna e cava di qualche cosa: nel v. della terra; il v. di uno strumento musicale, la cavità sonora. Nell’altoforno (v.), parte costitutiva, corrispondente alla zona più larga del tino. c. non com. La parte inferiore di un oggetto, rivolta verso il basso. In partic., negli aeroplani e con riferimento alla posizione di volo normale, la superficie inferiore dell’ala dal bordo di attacco al bordo di uscita. d. In idraulica, v. di piena, il tratto di un corso d’acqua naturale ove le piene si manifestano con la massima intensità, e il fenomeno stesso della piena in quel tratto. ◆ Dim., non com., ventrino; spreg. ventrùccio; accr., non com., ventróne; pegg. ventràccio.