ventuno
agg. num. card. [comp. di vénti e uno], invar. – Numero composto di due decine e una unità, successivo al venti (in cifre arabe 21, in numeri romani XXI): una salva di ventun colpi di cannone; il capitolo ventuno. Quando ha funzione di attributo, e precede il sostantivo, questo va al plurale se è accompagnato da un articolo determinativo o da un aggettivo qualificativo: i ventuno (o i ventun) giorni di attesa; ci siamo fatti ventuno bei giorni di vacanza; se privo di articolo, e a diretto contatto con il sostantivo, questo può essere plurale: ventun cavalli, ventuno ballerine, oppure singolare: ventun cavallo non però nel femminile, dove ventun(o) ballerina sarebbe raro (analogo è l’uso di trentuno, quarantuno, ecc.). Come s. m., il 21, il numero 21: è uscito il v., al gioco; o il giorno del mese: il 21 d’agosto; o l’anno 1921, 1821, ecc. (i moti del ’21, del 1821); al femm., le ventuno, le ore 9 di sera. Gioco del v., o assol. ventuno, gioco di carte simile al sette e mezzo, con la differenza che le figure valgono 10 punti e l’asso 1 o 11 punti. ◆ L’ordinale corrispondente è ventunèṡimo, meno com. ventesimoprimo o vigesimoprimo.