verde
vérde agg. e s. m. [lat. vĭrĭdis, der. del tema di virere «esser verde (detto delle piante), esser vigoroso» di etimo oscuro]. – 1. agg. Nome (colore v. e, come s. m., il verde) di uno dei colori dello spettro della luce visibile, corrispondente alla regione di lunghezze d’onda comprese approssimativamente tra 570 e 480 nm: è uno dei tre colori secondari (insieme con l’arancio e il viola), e può essere ottenuto (come avviene, per es., nella pittura a tempera) dalla sintesi sottrattiva di giallo e blu; in natura, è il colore caratteristico dell’erba e delle foglie nel periodo vegetativo. Le gradazioni e sfumature possono essere qualificate o da un aggettivo di tonalità: v. chiaro (o verdechiaro), v. scuro (o verdescuro), v. cupo (o verdecupo); o dal nome di un altro colore a cui tende: v. azzurro, v. bruno, v. giallo, v. grigio (cfr. grigioverde), ecc. (alcuni anche in grafia unita, verdeazzurro o verdazzurro, ecc.); o, infine, spec. nel linguaggio della moda, dall’aggiunta del nome di cose note caratteristiche: v. bandiera, v. bottiglia, v. malva, v. mare, v. oliva, v. oro, v. palude, v. penicillina, v. pisello, v. pistacchio, v. ramarro, v. reseda, v. smeraldo, v. sottobosco (e anche, solo nel linguaggio della moda, v. marcio, di tonalità cupa e opaca). a. Riferito a oggetti: erba v. (insalata v., ecc.), piante v., foglie v., nel periodo vegetativo, ma anche non maturo, non stagionato o non secco: grano v., olive v., uva v. e aspra, pesche o banane troppo v., ancora v.; fagiolini v.; legno v., rami v.; Come d’un stizzo v. ch’arso sia (Dante); un prato v., campi v.; Il divino del pian silenzio v. (Carducci: noto esempio di sinestesia). E ancora: un mare terso e v.; persiane v.; la bandiera italiana è bianca, rossa e v.; tappeto v. (in partic., quello che ricopre i tavoli da gioco); una ragazza bruna con gli occhi verdi. Riferito, con uso e valore iperb. e fig., al colorito di una persona, indica un colore grigio o bianco, o comunque pallido, tendente al verde, come sintomo o manifestazione esteriore di malattia, malessere, stanchezza o violenta emozione: si vedeva dalla faccia, v. e affilata, che era stato malato, o che era stanco morto; era v. (in viso, in faccia, ecc.) di paura, per la rabbia o di bile, d’invidia. b. fig., letter. Giovanile (con immagine tratta dal verdeggiare delle piante nel loro rigoglio): Questa sì bella e ben fornita e ricca Magion de’ miei verd’anni (Pindemonte); Felice te che il regno ampio de’ venti, Ippolito, a’ tuoi verdi anni correvi! (Foscolo); Né mi diceva il cor che l’età verde Sarei dannato a consumare in questo Natio borgo selvaggio (Leopardi); quindi, vegeto, ancora vigoroso: Vecchio è d’aspetto e d’anni; ma di forze, Come dio, vigoroso e v. è sempre (Caro); anche nel linguaggio com.: lo credevamo ormai morto, e invece è ancora vivo e verde. Non com., riferito a sentimenti, passioni, capacità morali, ecc., per indicare vivacità e intensità: Per far sempre mai verdi i miei desiri (Petrarca); c’era però anche de’ capi scarichi, degli uomini d’una tempra più salda e d’un coraggio più v. (Manzoni). c. Denominazioni e locuz. particolari: bosco v., la parte verdeggiante del complesso di piante, arbusti ed erbe di un bosco; piante sempre v., v. sempreverde; potatura v. (contrapp. a secca), in arboricoltura, eseguita durante il periodo vegetativo della pianta e su rami non lignificati; carta v., denominazione corrente della polizza di assicurazione automobilistica internazionale, obbligatoria per chi si reca con la propria autovettura all’estero, in paesi esterni alla UE; luce v., nei semafori stradali, il colore della luce che segnala via libera (più spesso sostantivato: si può passare solo con il v.); numero v., linea telefonica cui si accede tramite uno speciale prefisso e che consente l’addebito del costo della chiamata al destinatario; pelle v., in conceria, la pelle appena tolta dall’animale ucciso, prima della concia; benzina v., benzina senza piombo, addizionata con etanolo ottenuto, per fermentazione e per distillazione, da prodotti vegetali (e, per estens., con altri additivi non contenenti piombo); per la Croce v., v. croce, n. 5 c; per raggio v., in meteorologia, v. raggio, n. 1 a; per la locuz. prov. avere il pollice v., v. pollice, n. 1 a. In urbanistica, zone v., zone a giardini e parchi, intervallate e adiacenti a zone edificate: destinare a zona v. (o anche, come s. m., a verde) un’area già industriale. In politica economica, piano v., piano, che in genere prevede un deciso intervento e massicci investimenti statali, per il risanamento e lo sviluppo dell’agricoltura; rivoluzione v., nome dato a una serie di radicali innovazioni tecnologiche rivolte a creare, negli anni ’60 del Novecento e successivi, un’agricoltura altamente produttiva in varie regioni del Terzo Mondo, basate sull’industrializzazione dell’attività agricola, sul recupero di terre incolte e loro irrigazione, sull’impiego di nuove varietà di sementi atte ad assicurare abbondanti raccolti, sulla vasta utilizzazione di sussidî tecnici (fertilizzanti chimici, antiparassitarî, erbicidi) e creditizî; Europa v., l’insieme dei rapporti che, all’interno della Unione Europea, riguardano la produzione agricola e il commercio dei prodotti agricoli, e soprattutto le politiche di intervento comunitario (piano di sviluppo, prezzi amministrati, ecc.); analogam. sterlina v., ecc., ciascuno dei tassi di cambio valutario (chiamati anche, in generale, valute v.) che vale, all’interno della Unione Europea, per determinare i prezzi dei prodotti agricoli (allude invece, più concretamente, al colore in cui il biglietto di banca è stampato, la denominazione di biglietto v. data talvolta al dollaro statunitense). Prob. connessa con l’età giovanile di una parte dei partecipanti l’espressione fig. balletti v. (ricalcata sulla prec. balletti rosa), diffusasi negli anni ’60 del Novecento per indicare riunioni private a carattere erotico-orgiastico tra omosessuali adulti e minorenni di sesso maschile. 2. s. m. a. Colore verde: il v., nell’abbigliamento, è un colore molto impegnativo; chi di verde si veste, di sua beltà si fida, prov.; tingere di o in verde. Come colore liturgico, il verde è usato per i paramenti e le vesti negli uffici e nelle messe del tempo ordinario. b. La parte verde di qualche cosa: mangiare una fetta di cocomero fino al verde. Com. la locuz. fig. essere, trovarsi, restare, ridursi al v., senza disponibilità finanziarie, senza più soldi (prob. in relazione al fatto che le candele di un tempo erano esaurite quando arrivavano, consumandosi, all’estremità inferiore, tinta appunto in verde). c. Vegetazione verdeggiante; terreno ricoperto da piante verdeggianti e da erbe; zona tenuta a parco e giardino: abitare nel v.; una villa costruita in mezzo al v.; ma cipressi e cedri ... Perenne verde protendean su l’urne (Foscolo). In urbanistica, zona costituita da parchi, prati e giardini e situata nell’area urbana, non edificabile: v. pubblico (e v. attrezzato, con giochi per bambini, con impianti sportivi o per il tempo libero), v. privato; destinare a verde una zona già destinata a insediamenti industriali; protezione, tutela del verde. Nella tecnica degli interventi idrogeologici, opere in verde, denominazione generica delle opere di inerbamento e di rimboschimento adottate sia per protezione degli argini fluviali, sia per protezione dei pendii nei bacini montani soggetti all’azione erosiva dei torrenti; è anche nome delle opere di difesa fluviale che impiegano materiali capaci di vegetazione immediata (fascinate, viminate, gabbioni formati di rami flessibili, ecc.). In arboricoltura, operazioni in verde, eseguite nel periodo vegetativo delle piante (cimatura, scacchiatura, sfemminellatura, ecc.). d. fig., non com. Rigoglio, vigore e freschezza giovanile, pienezza di forze: essere nel v. degli anni; Mentre che la speranza ha fior del v. (Dante). e. In chimica e nella tecnica, nome di alcune sostanze, organiche e inorganiche, naturali e artificiali, usate come pigmenti per la preparazione di pitture, come per es. il v. cromo (sesquiossido di cromo), il v. smeraldo (ossido di cromo idrato), il v. cromo misto (miscela di giallo cromo e blu di Prussia), il v. di zinco (miscela di giallo di zinco e blu di Prussia), il v. di Schweinfurt (acetato-arsenito di rame, tossico, adoperato per vernici sottomarine), o come coloranti per la tintura di fibre tessili, e talune anche come coloranti biologici, derivati del trifenilmetano (v. malachite, v. brillante, v. solido), dell’antrachinone o della fenazina. Per verde rame, v. verderame. In geologia e in marmologia, denominazione (sempre determinata con l’aggiunta di particolari attributi) di varie rocce di colore verde spesso adoperate come materiali ornamentali: v. antico, breccia costituita da frammenti di rocce serpentinose e calcaree, già usata in Roma antica; v. del Bracco, gabbro dell’Appennino ligure; v. della Roia, argilloscisto che si cava nella vallata del torrente Roia, in Liguria; v. di Polcèvera, di Prato, di Susa, di Varallo, oficalci che si cavano nelle vicinanze di tali località; v. ranocchia, lo stesso che ranocchiaia. f. Nell’industria ceramica, il primo impasto argilloso, già modellato ed essiccato, ancora privo di rivestimento e non ancora sottoposto a cottura. g. Appartenente a una fazione, a un partito, a un gruppo, a una categoria che ha per insegna il verde. Così, per es., erano chiamati i Verdi gli appartenenti alla fazione aretina, sorta nel 1307, capeggiata dai Della Faggiuola in antagonismo ai Secchi, guidata dai Tarlati; oppure i membri della fazione di aurighi che correvano nel circo, nella Roma imperiale e a Bisanzio, detti con parola di origine greca prasini (v. prasino). 3. agg. e s. m. e f., fig. Nel linguaggio politico e giornalistico attuale, riferito a gruppi e movimenti (nonché alla loro opera) che si propongono, come programma fondamentale, la difesa ecologica dell’ambiente e dell’equilibrio naturale, ai fini di salvaguardare le condizioni di vita umana, della fauna e della flora (traduz., in questo sign. e uso, del ted. grün come agg. e Grün come sost.): partiti v. o dei verdi; iniziative, manifestazioni v. o dei v.; l’elettorato v., la lista v. o dei v.; il gruppo parlamentare v. o dei v.; accordarsi con i v., nel governo nazionale o regionale, o nei consigli provinciali e comunali. ◆ Dim. verdino, verdolino, verdétto (v. verdetto1); dim. e spreg. verdigno, verdógnolo; accr. verdóne (v. le singole voci).