verniciatura
s. f. [der. di verniciare]. – 1. a. L’azione e l’operazione di verniciare, di applicare la vernice sulla superficie (opportunamente pulita, sgrassata e, talora, preparata con fondi di ancoraggio) di un oggetto, per motivi estetici o per protezione. Nell’applicazione manuale, v. a pennello, in diversi strati successivi; v. a rullo, in cui la vernice, anziché con un pennello, è applicata con un rullo di gomma; v. allo stoppino o a spirito, per lucidare il legno applicandovi mediante un batuffolo di cotone (stoppino) una vernice di gommalacca disciolta in alcol e lucidando, a vernice asciutta, con un panno morbido. Nella tecnica industriale, v. a spruzzo o a pistola, eseguita mediante aerografo; v. a rullo, eseguita spargendo la vernice mediante macchine munite di rulli; v. a immersione, in cui il materiale da verniciare è immerso in un bagno di vernice e poi essiccato; v. a tamburo, in cui i pezzi da verniciare vengono posti in un tamburo rotante; v. elettrostatica, che sfrutta un campo elettrico ad alta tensione, esistente tra un polo negativo e l’oggetto da verniciare, per il trasporto delle goccioline di vernice prodotte da un aerografo a bassa pressione; v. elettroforetica, v. elettroforetico. V. a fuoco o al forno, termine improprio con il quale si indica ognuno dei precedenti sistemi che sia completato da una fase di essiccamento della vernice realizzata in una cabina a temperatura fino a 1700 °C. b. Il risultato di tale operazione, lo strato di vernice che copre una superficie: la v. si è tutta rovinata. 2. fig. Conoscenza superficiale (cfr. infarinatura) o falsa apparenza: avere una v. di storia della filosofia; la sua educazione è solo una v. di buona creanza.