verticale
agg. e s. f. e m. [dal lat. tardo verticalis, agg., der. di vertex -ĭcis «vertice»]. – 1. agg. a. Termine che definisce, nel linguaggio scient. e tecn., la direzione della forza di gravità in un dato punto della Terra, cioè, materialmente, la direzione secondo cui si dispone il filo a piombo, e quindi ogni retta che abbia tale direzione e ogni piano che contenga una retta verticale (o, con definizione equivalente, ogni retta o piano che sia perpendicolare a un piano orizzontale); prolungata indefinitamente, ogni retta verticale incontra la sfera celeste in due punti: zenit (superiore) e nadir (inferiore). In senso più generico, di tutto ciò che è disposto secondo tale direzione o abbia un movimento dall’alto in basso o dal basso in alto: colonne, linee, righe v., in carte e registri, in tessuti, ecc.; una facciata decorata con elementi v. di marmo; strutture, organi v. di sostegno; sviluppo v. di un edificio, in altezza (il rilevante sviluppo v. degli edifici è una caratteristica dell’architettura gotica); una parete scoscesa, quasi v.; posizione v., di persone, animali e oggetti, eretta, in piedi, con la parte superiore in alto: stare, mettersi in posizione v.; rimettere in posizione v. un traliccio abbattuto dal vento; caselle v., parole v. (e sostantivato le verticali), nelle parole incrociate, quelle che si leggono dall’alto in basso; volo v., e decollo, atterraggio v., degli elicotteri e di altri particolari tipi di velivoli. Con sign. specifici: cerchio v., strumento usato in astronomia, v. cerchio, n. 1 (per un altro sign. di cerchio v. in astronomia, v. oltre al n. 3 b); cuore v., in anatomia, il cuore il cui asse si avvicina alla linea verticale, e che si osserva per lo più in soggetti longilinei in cui può coesistere l’abbassamento dell’organo (cardioptosi); pianoforte v., che ha le corde disposte verticalmente, contrapposto a pianoforte a coda, nel quale le corde sono disposte orizzontalmente; presentazione v., o di vertice, in ostetricia, quella più frequentemente assunta dal feto al momento del parto (v. presentazione, n. 2 c); scrittura v., tipo di scrittura calligrafica che comprende il rotondo, il gotico antico e moderno, lo stampatello maiuscolo romano. b. Che si articola dall’alto in basso, da un livello superiore a uno inferiore, o secondo una determinata successione di valori o di fasi: organizzazione v., struttura v., di imprese, associazioni, partiti politici, ecc. In partic.: in economia, coalizione v., trust v., coalizioni di imprese che concorrono alla lavorazione di uno stesso prodotto, ciascuna per una delle successive fasi di lavorazione; scambio v., che avviene tra persone situate ad altezze diverse nella scala della distribuzione delle ricchezze; nel linguaggio sindacale, associazioni v. (contrapposte a associazioni orizzontali), quelle articolate per industrie, cioè secondo il criterio del ciclo dell’impresa (per es., i sindacati della metallurgia, della metalmeccanica, dell’edilizia, ecc.). 2. s. f. Direzione, linea o retta, o disposizione verticale: tracciare una v., scendere lungo la v., misurare una distanza in verticale, ecc. Nel linguaggio aviatorio, trovarsi sulla v. di ..., segnalazione mediante la quale si comunica che un aereo in volo si trova sopra il radiofaro dell’aeroporto (si può dare anche il nome della città) indicato. In partic.: a. In geodesia, v. astronomica e v. geodetica, in un punto della superficie terrestre, rispettivamente la perpendicolare al geoide o all’ellissoide terrestre in quel punto, in genere non coincidenti. b. In aeronautica, v. apparente, la direzione dell’accelerazione indotta su una particella materiale da tutte le forze esterne e vincolari meno quella di attrazione; coincide spesso con il centro di gravità del velivolo. c. Esercizio ginnastico nel quale il corpo assume una posizione verticale con le gambe in alto e le braccia in basso e con le mani appoggiate al terreno o su apposito sostegno: fare la v., andare in verticale; nel nuoto, tuffo dalla v., eseguito dalla posizione suddetta, dal bordo della piattaforma. d. In matematica, v. di una matrice, lo stesso che colonna, cioè l’insieme degli elementi che hanno il medesimo secondo indice (v. anche matrice, n. 7 a). 3. s. m. a. Nell’architettura navale, è detto v. trasversale (del piano di costruzione di una nave), o abbreviatamente il verticale, il disegno della carena quale risulta dal tracciato delle varie sezioni trasversali (ordinate) proiettate su un piano verticale (donde il nome) parallelo alla sezione maestra. È il disegno più importante del piano di costruzione, perché da esso si rilevano i garbi occorrenti per dare forma esatta alle ossature. b. In astronomia, verticale (o anche cerchio v. o circolo v.), il semicircolo massimo compreso tra lo zenit e il nadir, normale quindi all’orizzonte dell’osservatore; l’arco di verticale compreso tra un astro osservato in un dato istante e l’orizzonte è l’altezza di quell’astro. Primo v. est, primo v. ovest, rispettivam., il verticale passante per il punto cardinale est o ovest; gli astri che vi transitano hanno, in quell’istante, azimut uguale a 90° nel primo caso, e a 270° nel secondo. ◆ Avv. verticalménte, in linea, in direzione o posizione verticale: tenere verticalmente un oggetto; muoversi, scendere, spostarsi verticalmente.