vespa
vèspa s. f. [lat. vĕspa]. – 1. a. Nome delle varie specie di insetti imenotteri aculeati della famiglia vespidi, in partic. quelle dei generi Vespa, Eumenes e Polistes, diffuse in tutto il mondo, caratterizzate da un alto sviluppo delle cure parentali e da strutture sociali che vanno da una vita completamente solitaria a forme di socialità notevolmente evoluta; costruiscono nidi (vespai), formati da uno o più favi di cellette, in cui allevano le larve; hanno addome peduncolato a colori quasi sempre contrastanti e vivaci (sono ricorrenti il giallo e il nero); tengono le ali anteriori, durante il riposo, ripiegate e avvicinate ai lati del corpo; le femmine sono armate di un pungiglione velenoso, derivato dalla trasformazione dell’ovopositore. Si cibano prevalentemente di sostanze zuccherine e alcune specie le immagazzinano sotto forma di miele, per averne sempre pronta una riserva. In Italia, fra le altre, sono comuni l’eumene, il poliste e il calabrone. Più genericamente, con lo stesso termine si indicano le specie di altre famiglie di imenotteri aculeati, come i pompilidi, gli sfecidi, gli scolidi, ecc. Fraseologia: essere punto da una v.; il ronzio d’una v.; noioso, molesto come una v.; Questi sciaurati, che mai non fur vivi [gli ignavi del vestibolo infernale], Erano ignudi e stimolati molto Da mosconi e da vespe ch’eran ivi (Dante); com. la similitudine vita o vitino di vespa, riferito a ragazza o donna snella con la vita molto sottile (cfr. l’analoga locuz. fr. taille de guêpe): Più snella da le crinoline emerge la vita di vespa (Gozzano). b. V. della sabbia, imenottero della famiglia sfecidi (Ammophila sabulosa), detto anche ammofila della sabbia, frequente anche sulle spiagge italiane, lungo quasi 3 cm, con torace unito per mezzo di un lungo peduncolo all’addome fusiforme, provvisto di un aculeo con ghiandola velenosa del quale si serve per uccidere le prede (principalmente bruchi di altri insetti). 2. fig. a. Nome registrato (allusivo al ronzio del motore simile a quello di una vespa che vola) di un tipo di motorscooter di varia cilindrata (da 50 a 200 cm3) prodotto in Italia dalla ditta Piaggio e C. a partire dagli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale: passavano su e giù in comitive, o in due o tre su una v. (Pasolini). b. Nel linguaggio giornalistico, titolo di rubriche di tono polemicamente critico su argomenti per lo più politici. ◆ Dim. vespétta, vespina, che con l’accr. vespóna e vespóne m. e il pegg. vespàccia si riferiscono all’insetto. Con riferimento, invece, al sign. 2 a, è in uso, nel linguaggio giovanile, il dim. vespino m. per indicare un motorscooter di piccola cilindrata (50 cm3), contrapposto al vespóne, che può avere motori di cilindrata da 125 a 200 cm3.