vestire
v. tr. [lat. vĕstīre, der. di vestis «veste»] (io vèsto, ecc.). – 1. a. Mettere le vesti indosso (ad altri): v. il bambino, v. i ragazzi con gli abiti della festa; v. la bambola; nell’uso letter., con compl. oggetto della veste anziché della persona: altri ti veste La serica zimarra (Parini). In senso estens., provvedere delle vesti necessarie: v. gli ignudi, una delle sette opere di misericordia corporale; era tutto stracciato e dovettero vestirlo da capo a piedi; spec. in quanto si faccia abitualmente: con il suo magro stipendio deve v. la moglie e cinque figlioli; l’hanno raccolto orfano e per anni l’hanno nutrito e vestito. Con altro uso estens., riferito a un sarto, a una sartoria, avere come cliente o clienti abituali: la veste una sarta molto brava; è una sartoria che veste la migliore società della capitale. b. Nel rifl., vestirsi, mettersi indosso le vesti: si stava vestendo; vèstiti, non girare per casa così mezzo nudo; quanto ci mette a vestirsi?; hai dieci anni, e non sai ancora vestirti da solo?; con sign. più partic., mutarsi d’abito, sostituendo ai vestiti di casa l’abito per uscire, o per ricevere persone: mi vesto subito, e vengo con te; dovrei uscire, ma mi secca vestirmi; devo ancora vestirmi, e gli ospiti arriveranno tra poco. Specificando: vestirsi con abiti pesanti; vestirsi da estate, da inverno; vestirsi di cotone, di lana; vestirsi in divisa, in borghese, in costume, in maschera (o da maschera); vestirsi di rosso, d’azzurro, ecc. Con uso estens., provvedersi di abiti, farsi confezionare abitualmente i vestiti: si veste dal migliore sarto, nella sartoria più fine della città. c. letter. Nella forma attiva, e con il nome della veste come compl. oggetto, indossare, mettere indosso: v. l’armatura, la corazza; più spesso, avere indosso: v. abiti di raso, di seta, di velluto; vestiva poveri panni; ellitticamente: veste sempre colori molto chiari. Con si rifl. (in funzione di compl. di termine): Vestonsi le corazze (Poliziano). Con nomi di abiti che siano proprî e distintivi di uno stato o di una condizione particolare, indica l’assunzione di quel determinato stato o la permanenza in esso: v. l’abito talare, l’abito religioso, il saio, farsi, ed essere, sacerdote o monaco; v. la divisa militare; v. la livrea; v. la toga, assumere o esercitare l’avvocatura, la funzione di magistrato. d. Come intr., e determinato da avverbî o complementi, essere vestito in un determinato modo: vestiva di nero, vestiva a lutto; più spesso, indica il modo abituale di scegliere gli abiti e di portarli: veste sempre di grigio, di nero; di solito veste in maniera bizzarra; veste alla moda; veste bene, male; anche nel rifl., con la stessa accezione: si veste con molto gusto; usato assol., sa, non sa vestire (o vestirsi), ha o non ha gusto ed eleganza nello scegliere e nel portare gli abiti. e. Come intr., e riferito a un abito, a un indumento, adattarsi alla persona: guarda come ti veste (o ti veste bene) questa giacca!; è una taglia d’abito che veste troppo, che sta troppo attillata. 2. estens. e fig. a. Ricoprire, rivestire: v. un fiasco di paglia; v. gli altari, adornarli con i sacri parati; Ovunque vola [Zefiro], veste la campagna Di rose, gigli, violette e fiori (Poliziano); spesso riferito alla cosa stessa che riveste, come soggetto: l’edera che veste il muro. In varî usi poet. e letter., avvolgere, ammantare: Lieta dell’aër tuo veste la Luna Di luce limpidissima i tuoi colli (Foscolo); conferire aspetto: v. di forma sonante concetti comuni; tu che ardisci in terra Vestir d’eterna giovinezza il marmo (Foscolo, al Canova). Con sign. generico, dare, attribuire, creare (con il compl. oggetto di ciò che si dà o si crea): gli anni de la età matura onesta Che i vizi spoglia, e vertù veste e onore (Petrarca); Padre ... tu ne vestisti Queste misere carni, e tu le spoglia (Dante); o, all’opposto, assumere, nella frase il Figlio di Dio vestì umana carne. b. Nel rifl., con sign. analoghi, ricoprirsi, rivestirsi: in primavera i prati si vestono di fiori, la natura si veste di vivaci colori; stampata dal piè sacro e divino [di Venere], D’erbe e di fior l’arena si vestissi (Poliziano). E con valore rifl., ma con altro compl. oggetto: Quivi sto io con quei che le tre sante Virtù non si vestiro (Dante); Qui tutta umile e qui la vidi altera ...; Or vestirsi onestate, or leggiadria (Petrarca), assumere aspetto ora grave ora leggiadro. 3. Come s. m.: a. Vestiario: spende molto nel v., per il v.; ciò che guadagna gli basta appena per il mangiare e il vestire. b. Modo di vestire, foggia d’abito: un v. semplice, ricercato; vestir semplice eletto (Foscolo). c. poet. Abito, vestito: donna in un v. schietto (Petrarca), in abito semplice; il cavalliero Ch’avea di fiori il bel vestir trapunto (Ariosto); anticam. anche al plur.: li feci i varii ornamenti diporre e in una simiglianza i suo vestiri ridussi (Boccaccio). ◆ Part. pass. vestito, anche come agg. (v. vestito1). Anticam. anche vestuto: Ella si va, sentendosi laudare, Benignamente d’umiltà vestuta (Dante).