vestito2
vestito2 s. m. [lat. vestītus -us, der. di vestire «vestire»]. – Quanto serve a vestire, cioè a coprire la persona, limitatamente ai capi di vestiario esterni, che s’indossano sopra la biancheria, ed esclusi cappotto, soprabito, impermeabile o mantello; sinon. quindi in genere di abito, che però ha tono un po’ più elevato o comunque meno fam., e inoltre ha alcuni usi proprî: un v. completo da uomo (formato di giacca e calzoni, eventualmente gilè), da donna (intero, o gonna e giacca, ecc.); un v. di cotone, di lana; v. leggero, pesante; v. da inverno, da estate, da mezza stagione; v. da festa, da lavoro; il v. buono, per la festa o per passeggio; il v. di casa o per casa, un v. da strapazzo, ecc. (ma si direbbe abito da sera, da pomeriggio, da cerimonia, ecc., piuttosto che vestito); un v. chiaro, scuro, grigio, marrone; un v. comodo, largo, stretto; un v. logoro, tutto rattoppato; acquistare un v. (già confezionato); ordinare, farsi fare o farsi cucire un v. (dal sarto, su misura); lavare, riordinare, stirare il vestito. ◆ Dim. vestitino; spreg. vestitùccio; accr., non com., vestitóne, vestito molto bello o appariscente; pegg. vestitàccio, brutto o mal ridotto.