vetta
vétta s. f. [lat. vĭtta «benda intorno al capo, nastro per legare i capelli»]. – 1. a. Sommità, cima, punto più alto, soprattutto di piante (nelle quali indica il tratto apicale di un fusto), di montagne e, più raram., di costruzioni: la v. d’un albero (anche di un albero di nave); le v. dei pini, dei cipressi; la v. del campanile; D’in su la v. della torre antica (Leopardi); salire sulla v. del monte, essere in v. al poggio; le lontane v. delle Alpi; raggiungere la v.; Su le dentate scintillanti vette Salta il camoscio, tuona la valanga (Carducci). In geografia fisica, linea di vetta, la linea che unisce le vette più elevate lungo una dorsale montuosa: coincide con la linea di displuvio; linea delle v., locuz. impropria usata per indicare la superficie dalla quale si eleva, in taluni grandi massicci montuosi, il complesso delle cime: rappresenta il profilo della superficie di spianamento originario che, in tempi successivi, fu sovraincisa e smembrata dai varî cicli erosivi; in alpinismo, libro di vetta (o della cima), libro che si può trovare sulla cima di una montagna, opportunamente protetto, e nel quale gli scalatori scrivono il loro nome con la data dell’ascensione effettuata, annotando eventualmente le proprie impressioni. b. In topografia, punto di vetta di una superficie, punto in cui il piano tangente è (o si può ritenere) orizzontale e, localmente, lascia la superficie al di sotto. 2. fig. a. Primo posto: essere in vetta alla classifica, raggiungere la v. della graduatoria. b. Posizione di grande prestigio e autorità, in partic. nell’ambito sociale: arrivare alla v. o alle v. della carriera, del successo. Grado sommo, culmine (spec. al plur.): le più alte v. della gloria, della fama; le sublimi v. della poesia, e sim. Riunione, conferenza alla v., espressioni con cui fu dapprima indicato l’incontro (o conferenza) al vertice (v. vertice, n. 1 b). 3. La parte estrema e più sottile d’un ramo, e, più genericam., ramoscello sottile, sia sulla pianta sia staccato da essa: i salci, Che ripulisco ogni anno d’ogni vetta Per farne i torchi da legare i tralci (Pascoli). 4. Il bastone più corto dei due che formano il correggiato, con cui si batte il grano. 5. In marina, non com., tirante d’un paranco, cioè il capo del cavo con cui si esercita la manovra. 6. centro-merid. Paio di buoi aggiogato: una v. di buoi. ◆ Dim. vettina, vetticina, vetticciòla (una vetticciola, una fronda d’albero di quelli che ci aveva lasciati, non si vedeva passare il muro, Manzoni), vettolina, roman. vettarèlla, tutti soprattutto col sign. 2; accr. vettóne m., la parte estrema del tronco d’un albero, o d’un ramo.