via2
via2 s. f. [lat. via, affine a vehĕre «trasportare»]. – 1. a. Spazio di uso pubblico, di larghezza più o meno limitata e di varia estensione in lunghezza, attraverso il quale si svolgono il transito e la circolazione delle persone e dei veicoli (sinon. dunque di strada, ma con usi e sign. specifici o più comuni dell’una e dell’altra parola): via comunale, provinciale, nazionale; via maestra, secondaria; vie urbane (e vie centrali, periferiche, ecc.), suburbane, di campagna; una via stretta, larga, lunga, breve, dritta, tortuosa, ecc.; fare una v., seguirla («Maestro mio», diss’io, «che via faremo?», Dante); anche tenere una via, con lo stesso sign. (Gridando il padre a lui «Mala via tieni!», Dante); chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia e non sa quel che trova, prov.; con uso generico, prendere o scegliere la via più breve, quando vi siano più percorsi o mezzi di soluzione possibili; in senso fig., mettersi la via (ma più spesso la strada) tra le gambe, andarsene, fuggire. In partic., via di ferro, ant. e region. per ferrovia, strada ferrata. Si preferisce quasi sempre a strada per formare toponimi relativi a vie di centri abitati (solitamente non preceduti da articolo: passavamo per via Venti Settembre; abita al n. 40 di via dell’Archetto), o per indicare strade di grande comunicazione, specialmente le vie consolari romane, quando sono specificate col nome proprio (con l’articolo: ho percorso tutta la via Appia; si è fermato al tredicesimo chilometro della via Salaria). Per la denominazione astronomica Via Lattea (dal gr. γαλαξίας κύκλος, lat. via lactea «via di latte», per l’aspetto), v. galassia e latteo. b. Può indicare (a differenza di strada) anche un sentiero, una pista, un passaggio o transito per cui non c’è stato l’intervento umano: c’è la via dei muli, per arrivare in cima al monte, molto più breve ma pericolosa. In partic.: la via della seta, del tè, denominazioni di itinerarî seguiti dalle carovane nell’antico commercio tra l’Asia e l’Europa; vie armentarie, piste determinate degli animali che in alta montagna si spostano di luogo in luogo; nell’alpinismo, via di salita (o assol. via), l’itinerario, il percorso obbligato di arrampicata su roccia o su ghiaccio seguito da una cordata o da un singolo scalatore: aprire una via; la via Comici, sulla parete nord della Cima Grande di Lavaredo; via direttissima (o la direttissima), la via più breve (e spesso la più difficile) per raggiungere una vetta, che segue un percorso quanto più prossimo possibile alla verticale, dal punto di partenza alla vetta; via ferrata, dotata di pioli, scalette, catene o funi metalliche fisse (lungo le quali far scorrere il moschettone agganciato alla corda, che è legata in vita). Può inoltre indicare il percorso che si fa o si può fare dove non ci sia traccia alcuna di sentiero: aprirsi una v. nella foresta vergine; cercava se tra quella sterpaglia ci fosse una via possibile; Ripresi via per la piaggia diserta (Dante); in diritto romano, servitù di via (lat. servĭtus itinĕris, o assol. iter), servitù di passaggio, cioè facoltà di passare a piedi o a cavallo per un luogo. c. estens. Via di comunicazione, percorso e linea normale per il trasporto di persone e cose per terra, per mare e per aria: vie terrestri, vie marittime, vie aeree. Nel linguaggio marin., fare via per, dirigere per una data prora o punto di terra: fai via per 270 gradi; fai via per quel campanile, ordini che si danno al timoniere; via, alla via, via così, comandi che si danno al timoniere perché governi nella direzione in cui era al momento dell’ordine (in alcuni di questi comandi via ha valore di avverbio, per cui v. via1, n. 2 b); nel linguaggio aeron., v. aerea, l’insieme degli impianti e dell’organizzazione a servizio di una linea aerea lungo il suo percorso. Al plur., in usi poet., gli spazî dell’aria o del cielo: [l’aquila] Stridendo sparve per le vie de’ venti (V. Monti); Onde all’Anglo che tanta ala vi stese Sgombrò primo le vie del firmamento (Foscolo), del Galilei precorritore di Newton; quando Citerea torna a’ beati Cori, Armonia su per le vie stellate Move plauso alla Dea (Foscolo). d. Il mezzo fisico sul quale o attraverso il quale si effettua lo spostamento e il movimento di un veicolo, e quindi un percorso: andare, viaggiare o spedire, trasportare, ecc., per via di terra o terrestre, per via di mare o marittima, per via d’aria o aerea (e brachilogicamente via aerea, in spedizione, lettera, pacco, ecc., via aerea). Per estens., nelle telecomunicazioni, collegamenti, trasmissioni, ecc., via cavo, attuati per mezzo di cavi conduttori, via radio, via etere, attuati con radioonde; trasmissioni (radio o televisive) via satellite, ritrasmesse e diffuse da un satellite artificiale. e. Modalità di un percorso, come punto o zona di passaggio, o direzione: tra Roma e Napoli vi sono due linee ferroviarie, una via Formia e una via Cassino; nel linguaggio marin., la direzione che assume un cavo o una catena quando viene in forza: la catena fa via di poppa; via d’acqua, la zona danneggiata dello scafo per cui penetra nell’interno l’acqua (sinon. quindi di falla1). f. In anatomia, complesso di fibre deputate alla conduzione di attività specifiche del sistema nervoso (vie motorie, vie sensitive), oppure sistema di canali attraverso cui defluiscono i liquidi organici (vie biliari, vie lacrimali, vie urinarie); per le v. respiratorie, v. respiratorio. In medicina, modo di somministrazione di un farmaco (via orale, rettale, parenterale, ecc.), o modalità di accesso a un organo (per via trans-toracica, ecc.). 2. a. Cammino, come spazio da percorrere o percorso (senza riferimento al tracciato, cioè alla strada): Andiam, ché la via lunga ne sospigne (Dante); Né fu a mezza via che mutai strada (Foscolo), dove via è chiaramente contrapposta a strada; mettersi, rimettersi in via, in cammino; in usi ant. o rari, dare la via, lasciare libero, spec. di andare o di passare (con sign. simile a dare il via; v. via1, n. 2 b); Appena arrivato alla villa dell’Impruneta detti la via alla gallina perché godesse della libertà (G. Nobili); Schermiasi, ovunque la mazza calasse, Or ribattendo, or dandole la via (Ariosto); per estens., disfarsi di qualche cosa, venderla, e sim.: que’ montanari Fino alle scarpe avean dato la via (Giusti). Com. l’espressione in via, cammin facendo: Ma caddi in via con la seconda soma (Dante); essere in via, in cammino; anche fig., di cosa che si avvia a compimento: Tempo era omai da trovar pace o triegua Di tanta guerra, et erane in via forse (Petrarca); nella teologia mistica, per indicare lo stato terreno dell’uomo (v. viatore); nell’uso com., anche nel senso di avviarsi a una determinata condizione: il malato è in via di guarigione. Di uso solo letter. tra via, sempre col sign. di cammin facendo: Ch’i’ temo forte di mancar tra via (Petrarca); Mormora al bianco lume il rio tra via (Carducci). b. ant. Viaggio. In questo sign. si usa ancora nell’espressione foglio di via, per cui v. foglio, n. 2 l. 3. fig. a. Carriera: ha scelto la via degli affari, degli studî; impresa: ho deliberato entrare per una via, la quale ... mi potrebbe ancora arrecare premio (Machiavelli). b. Modo di vita, soprattutto dal punto di vista morale: s’è messo su una brutta via; cercò di ricondurlo sulla diritta via, sulla buona via. c. Mezzo, modo per conseguire un fine, per giungere a qualcuno o a qualche risultato: trovare la via, le vie del cuore, il modo di commuovere, d’intenerire; tentare, cercare la via della gloria; quella fede Ch’è principio a la via di salvazione (Dante); la dottrina ... di Cristo, la quale è via, verità e luce: via, perché per essa ... andiamo a la felicitade (Dante); le vie del Signore, i molti modi e mezzi con cui Iddio interviene come Provvidenza nelle cose umane, o arriva al cuore dell’uomo, ecc. (anche nel prov. le vie del Signore sono infinite); scegliere la via più diretta, per giungere a uno scopo; procedere per vie traverse, ricorrere a espedienti, a sotterfugi (v. anche traverso, n. 1 a); nel linguaggio politico: la via italiana al socialismo (o sim.). Più com., anche nell’uso fam., nelle espressioni non c’è altra via, o questa è l’unica via, l’ultima via (d’uscita, di scampo, di salvezza); non avere altra via; scegliere una via di mezzo. Col sign. di ragionamento, in quanto mezzo per giungere alla verità: per diverse vie arrivarono alla stessa conclusione; ma la cosa può provarsi anche per altra via; in partic., nel linguaggio filosofico, come sinon. di argomento o prova: le cinque vie di s. Tommaso per dimostrare l’esistenza di Dio. d. Nel linguaggio burocr. e amministr., procedimento o procedura, forma o modalità di attuazione di determinati atti: comunicazione o richiesta fatta in via breve, senza seguire le formalità previste (riservandosi, al caso, di darne conferma con atto formale); inoltrare una domanda, una richiesta, un ricorso per via gerarchica, presentandoli al superiore immediato perché li trasmetta all’ufficio competente; ricorrere alle vie legali, al giudice, alla magistratura; nei rapporti internazionali, vie diplomatiche, procedura che gli stati usano seguire per trattare le questioni di reciproco interesse, valendosi dei rapporti che la missione diplomatica permanente di uno stato mantiene con il ministero degli Affari Esteri dello stato presso il quale è accreditata; decidere in via provvisoria, con provvedimento temporaneo, ecc. Nel commercio dei cambî, il mezzo o il procedimento scelto per il regolamento di un debito o credito in moneta estera: via della rimessa, l’operazione di cambio che si svolge tra la piazza negoziatrice e la piazza negoziata mediante l’uso in questa di una divisa espressa nella moneta della piazza negoziata; via della tratta, l’operazione di cambio, svolta tra la piazza negoziatrice e la piazza negoziata, mediante l’emissione, e successiva negoziazione, di un ordine di pagare espresso nella moneta della piazza negoziata. Vie di fatto, espressione usata in alcuni articoli dei codici penali per l’esercito e la marina e di alcuni codici penali preunitarî; interpretata come sinon. di violenza, con tale sign. è entrata nell’uso comune: passare a vie di fatto, di chi in seguito ad accesa discussione comincia a menare le mani. e. Come locuz. prep., per via di, per mezzo di, a causa di: mi spiegherò per via d’esempî; sono parenti per via di padre, di madre, per parte di ...; non farà molta strada per via della sua eccessiva timidezza; pane rubato, e rubato con violenza, per via di saccheggio e di sedizione (Manzoni); anche per via che, pop., come cong. con valore causale: molti non sono venuti per via che non erano stati avvertiti. Nell’uso ant., in via di, secondo, a parere di: posto che la lontananza della Luna dal centro della Terra in via di esso Copernico sia, qual dice l’autore, semidiametri 52 (Galilei). ◆ Dim. vïétta, vïuzza. V. anche viottola e viottolo.