vibrato
agg. e s. m. [part. pass. di vibrare]. – 1. Messo in vibrazione, fatto vibrare. In partic.: a. agg. Nelle costruzioni, cemento v., calcestruzzo di cemento assestato mediante il vibratore. b. In musica, come s. m., il vibrato (ma anche agg., note vibrate), sorta di rapido tremolo, caratterizzato da una fluttuazione d’intensità nell’esecuzione di una stessa nota: aspetto tipico del canto tradizionale (per es., nella lirica); negli strumenti ad arco si ottiene mediante una serrata oscillazione del dito che preme sulla corda; negli strumenti a fiato è prodotto da una controllata irregolarità di emissione del fiato. Nel jazz, il v. strumentale e vocale assume un colorito espressivo di particolare intensità e velocità, determinato dalla istintiva vocalità degli interpreti neri di questo genere di musica; negli stili jazzistici più recenti (per es., il cool) si fa strada invece l’opposta tendenza ad appiattire e quasi ad annullare il vibrato. 2. agg., fig. Forte, concitato, fremente: parlò con tono v., con accento v.; fece un v. discorso; una pagina scritta con stile v. e commosso; presentare una v. protesta. ◆ Avv. vibrataménte, in modo vibrato: parlare, protestare vibratamente.