vibratore
vibratóre agg. e s. m. [der. di vibrare]. – 1. (f. -trice) raro. Chi vibra, o che vibra, cioè scaglia: Giove, v. del fulmine. 2. s. m. a. In meccanica, apparecchio atto a imprimere vibrazioni, lo stesso che eccitatore. b. Nei lavori edilizî e stradali, dispositivo utilizzato per lo scuotimento del calcestruzzo calato nelle casseforme, per favorirne e accelerarne l’assestamento e il consolidamento; consta di un motore elettrico o pneumatico, mediante il quale alcune masse, eccentriche rispetto all’asse di rotazione, vengono fatte ruotare alla velocità prestabilita: v. esterno, che viene applicato alle pareti della cassaforma le quali trasmettono le vibrazioni al calcestruzzo; v. a immersione, in cui lo scuotimento è prodotto direttamente nel conglomerato, costituito da un corpo cilindrico metallico che contiene il motore elettrico e la massa eccentrica con i relativi cuscinetti ed è dotato, nella parte terminale, di una punta in gomma dura per non danneggiare l’interno della cassaforma. c. In elettrotecnica, dispostivo costituito da un elettromagnete e da una lamina (àncora) portante un certo numero di contatti, il cui principio di funzionamento è identico a quello dell’interruttore elettromagnetico, in quanto la vibrazione dell’àncora apre e chiude periodicamente i varî contatti da esso portati; è usato, in unione con apposito trasformatore, per convertire correnti continue in correnti alternate (cioè come invertitore), oppure per convertire una corrente continua in altra corrente, sempre continua, a tensione più alta (cioè come survoltore). d. Apparecchio di forma allungata, generalmente di materiale plastico, contenente nell’impugnatura un piccolo motore elettrico alimentato a pila, che trasmette vibrazioni soprattutto tramite la punta: è usato tra l’altro per piccoli massaggi, per spalmare creme, o per stimolazioni erotiche.