vigliacco
agg. e s. m. (f. -a) [dallo spagn. bellaco «malvagio, vile, furfante» (voce di origine oscura), raccostato a vile] (pl. m. -chi). – Vile, ma è voce più pop. e più spreg. di vile, e si riferisce non soltanto a chi per mancanza di coraggio fugge davanti al pericolo o accetta per pusillanimità sopraffazioni e ingiustizie, ma anche e soprattutto a chi agisce con arroganza e prepotenza contro chi è più debole quando sia certo di restare impunito: gente v.; più spesso con uso di sost.: è stato un v.; vi siete comportati da v.; è una vera v. quella donna! Per estens., azione v., comportamento v., che rivelano vigliaccheria. ◆ Dim. vigliacchétto; accr. vigliaccóne; pegg. vigliaccàccio; tutti solo come sost. ◆ Avv. vigliaccaménte, con vigliaccheria, da vigliacco: comportarsi, fuggire vigliaccamente; infierire vigliaccamente sulla popolazione inerme.