vigna1
vigna1 s. f. [lat. vīnea, der. di vinum «vino»]. – 1. a. Appezzamento di terreno coltivato a viti, e il complesso delle viti che vi sono coltivate: avere una v., una piccola v.; lavorare, coltivare la v.; v. specializzata o promiscua, a seconda che tutto il terreno sia occupato da viti oppure che vi siano coltivate anche piante legnose, per lo più fruttifere, o piante erbacee (foraggere, grano, ecc.); v. bassa, quando le viti sono sostenute solo da pali o non hanno sostegno. b. Il tipo di coltura caratteristico della vigna: coltivare, mettere un terreno a vigna. c. ant. Vite, come pianta singola: una contrada che si chiamava Bengodi, nella quale si legano le vigne con le salsicce (Boccaccio). d. In passato, proprietà suburbana nella quale una dimora signorile, meno importante e fastosa di una vera villa, era circondata da terreni agricoli abbelliti da viali, statue, fontane. 2. Nella simbologia cristiana, la v. del Signore, o semplicem. la v., la Chiesa come complesso dei fedeli, espressione che, almeno in origine, fa riferimento alla parabola della v. o dei cattivi vignaioli (Luca 20, 9 e segg.; e cfr. anche Isaia 5, 7: «perché la vigna del Signore degli eserciti è la casa di Israele, e gli uomini di Giuda la piantagione sua prediletta»): In picciol tempo gran dottor si feo; Tal che si mise a circüir la vigna Che tosto imbianca, se ’l vignaio è reo (Dante). Ormai rara l’espressione fig. la v. di Cristo, o semplicem. la v., luogo o condizione di particolare agiatezza, fonte di guadagno: Boemi e Croati Messi qui nella v. a far da pali (Giusti). 3. Forma rara per vinea (v.), macchina bellica usata dagli antichi Romani. ◆ Dim. vignétta (con sign. partic.: v. la voce), raro vignòla; spreg. vignùccia; accr. vignóna, o vignóne m.; pegg. vignàccia.