villaggesco
agg. (iron.) Dell’attore, scrittore e regista Paolo Villaggio. ◆ Nel mondo secondo Fantozzi, tutto è basso, niente è alto. Al cinema, e anche nei primi libri, questa crudeltà villaggesca è abbondantemente soverchiata dalle risate. Che sono il solo lubrificante adatto per mandare giù certe pietre. Qui il peso dell’inutilità quasi assoluta di ogni gesto umano, di ogni idea, è privo di qualunque alibi, sprovvisto di qualunque ammortizzatore. In questo senso, «Storia della libertà di pensiero» è un libro tutto d’un pezzo. Spesso esilarante, a tratti così efferatamente sgradevole da rasentare l’uggia tipica di certa letteratura splatter, sempre coraggioso. E questo, con la libertà di pensiero, in fondo c’entra. (Michele Serra, Repubblica, 5 aprile 2008, p. 54, Cultura).
Derivato dal nome proprio (Paolo) Villaggio con l’aggiunta del suffisso -esco.
Già attestato nella Stampa del 28 dicembre 1996, Aosta, p. 7 (Luciano Barisone).