viminalizio
agg. Del ministero dell’Interno, che ha sede al Viminale. ◆ Il morbo dello spiato che si fa spia sbruffona, del controllato che si riprogramma un giorno controllore. È la malattia della vera o presunta vittima dell’occhio viminalizio (quando non della Cia o del Mossad) che al momento opportuno, sbucato dalla catacomba, fuorviato dal sole del potere, s’improvvisa sceriffo senza stella. (Foglio, 13 marzo 2006, p. 1, Prima pagina) • Il tam tam viminalizio comunica che sarebbe stata scartata l’ipotesi di nominare [Gianni] De Gennaro commissario dell’Unire, l’ente statale che gestisce il mondo dell’ippica: soluzione apparentemente stravagante, ma che in un clima più tranquillo poteva essere una «panchina» sulla quale far sedere il prefetto in attesa di richiamarlo a intervenire per altre necessità. (Giovanni Bianconi, Corriere della sera, 22 giugno 2007, p. 11, Politica).
Derivato dal toponimo Viminale con l’aggiunta del suffisso -izio.