violento
violènto (ant. o raro violènte) agg. [dal lat. violentus, affine a vis «violenza» e a violare «violare»]. – 1. a. Che usa con facilità e brutalità la propria forza fisica o altri mezzi di coercizione per imporsi ad altri, per sfogare i proprî impulsi, o anche che è portato a fare del male e a vessare gli altri per indole e per carattere (indipendentemente dall’attuazione delle proprie tendenze): un individuo rozzo e v., ragazzi v. e insofferenti di ogni disciplina; gente v.; un gruppo di individui v. e faziosi. Come sost.: è un v., un uomo pericoloso; sono dei v., sta’ attento; è sempre stato un ribelle e un v., e non mi meraviglio proprio che sia finito male; Scendi bufera ai tumidi Pensier del violento (Manzoni, invocando lo Spirito Santo); nell’Inferno dantesco i violenti occupano il VII cerchio e sono distinti in tre gironi (violenti contro il prossimo, contro sé stessi e contro Dio). b. Proprio di chi è violento: avere un’indole o una natura v., un carattere v.; usare modi v., ricorrere a mezzi o ad atti v.; azioni v. e inique; in senso fig., di scritti o discorsi impetuosamente aggressivi: una v. invettiva; quel libro è una v. requisitoria contro il malcostume politico; un v. discorso elettorale. Per estens., di cosa fatta o provocata con azione violenta: rapina v.; morte v., causata da altri con mezzi violenti. c. Nel linguaggio polit. contemporaneo, non violento, che rifiuta la violenza come metodo di lotta politica e sociale, per principî sia religiosi, sia morali e umanitarî: la lunga lotta non v. di Gandhi per l’indipendenza dell’India; gruppi, movimenti non v. cattolici, radicali; Azione non v., titolo di un periodico fondato da A. Capitini (1899-1968); anche sostantivato: una manifestazione di non violenti. Rara la grafia unita nonviolento. 2. a. Di fenomeno o evento, atto o comportamento, stato d’animo o sentimento, che si manifesta e si attua con forza, intensità e impeto eccezionali, cui è impossibile o difficile resistere e contrastare: un v. sisma, una v. scossa di terremoto, una tempesta v.; nubifragio violentissimo; ondate v.; un incendio molto v.; una febbre v.; sferrare un v. attacco, una v. offensiva; nutrire un odio v. contro qualcuno; concepì per quella donna una v. passione. b. Con accezione partic., nella fisica aristotelica, moto v. (in contrapp. a moto naturale), il moto di un corpo che subisce un’azione dall’esterno tale da obbligarlo a percorrere una traiettoria diversa da quella che lo condurrebbe a raggiungere il suo «luogo naturale» (per es., il moto di un sasso lanciato da una fionda). ◆ Avv. violenteménte (dalla forma rara violente), con violenza: reagire violentemente a un’offesa; andò a urtare violentemente contro un albero.