vipparo
s. m. e agg. (iron.) Chi vive nel mondo dei vip; frequentato da vip. ◆ Dando per scontato che l’etichetta potrebbe fargli storcere la bocca, viene da dire che Massimo Mancini, edile romano di Tor Vergata, ex pr dei locali più in della capitale, è un geniale vipparo. Un conviviale errabondo. Un sensibile piacione. (Raffaella Griggi, Repubblica, 25 novembre 2005, Genova, p. IX) • È vero, i suoi [di Jerry Calà] film non incassano come ai vecchi tempi, ma nei luoghi da lui frequentati «la Sardegna balneare e vippara (neologismo: da Vip) al centro di questo sedicente spaccato di costume italico contemporaneo o in genere le località di vacanza per straricchi» continua ad essere un personaggio di spicco. Uno dei tanti che arricchisce la fauna di un immaginario da rotocalco che non va mai in vacanza, anzi che sembra rappresentare un mondo in vacanza tutto l’anno. (Anton Giulio Mancino, Gazzetta del Mezzogiorno, 24 luglio 2006, p. 21, Spettacoli).
Derivato dal s. m. e f. vip, di origine ingl., con l’aggiunta del suffisso -aro.
Già attestato nel Corriere della sera del 1° ottobre 1993, p. 47, Cronaca di Roma (Roberto Della Rovere), nell’accezione ‘luogo dove si ritrovano i Vip’.