vissuto
agg. e s. m. [part. pass. di vivere]. – 1. agg. a. Con sign. attivo, che ha vissuto, in alcune espressioni come un uomo ben v. (poco com.) o mal v. (anche in grafia unita: v. malvissuto) e, con uso estens. e fig., un uomo v. o una donna v., che ha una ricca e lunga esperienza di vita, in passato inteso per lo più come una donna che ha avuto numerose esperienze e relazioni amorose, con sign. analogo a quello, più ammiccante e malizioso, di donna navigata (v. navigare). b. Con sign. passivo, che è o è stato vissuto, cui si partecipa e si è partecipato in modo personale e diretto: pagine, frammenti di vita v., esperienze intensamente v.; impersonare, interpretare un personaggio intimamente vissuto. Per la locuz. già vissuto, anche nell’accezione psicologica cfr. già visto (alla voce visto, n. 2) e l’equivalente fr. déjà-vu. 2. s. m. Quanto si è sperimentato nel passato, e che conserva una sua presenza attuale nella memoria e nella coscienza: un romanzo che rappresenta il v.; il v. è a volte più vivo del presente; in partic., per suggestione della psicologia analitica, l’insieme degli eventi che costituiscono la storia di un individuo (ma anche di una collettività: v. inconscio, n. 2 c, inconscio collettivo) in quanto suscettibili di emergere immediatamente alla coscienza, sotto forma di immagini concrete o di rappresentazioni simboliche, senza condizionamenti di natura concettuale o morale.