vitalizio
vitalìzio agg. e s. m. [dal lat. mediev. vitalicius, vitalicium, der. del lat. vitalis «vitale»]. – 1. agg. Che dura per tutta la vita, che si conserva vita natural durante: socio v.; carica v.; camera v., denominazione del senato in quei paesi dove la nomina dei senatori è a vita; pensione v., cui si ha diritto per tutta la vita; debito v. dello stato, il debito che lo stato ha per le pensioni vitalizie a proprio carico. In partic., in diritto civile: a. Assegno v., assegno gravante sul patrimonio ereditario del genitore naturale e spettante ai figli naturali non riconoscibili (per es., ai figli incestuosi), pari alla rendita della quota di eredità alla quale avrebbero diritto se la filiazione fosse stata dichiarata o riconosciuta. b. Rendita v., contratto per cui un soggetto (il vitaliziante) è tenuto a corrispondere a un altro soggetto (il vitaliziato) una rendita per tutta la durata della vita sua o di uno o più altri beneficiarî: può costituirsi a titolo oneroso in seguito all’alienazione di un bene mobile o immobile, a titolo gratuito in seguito all’alienazione gratuita di un immobile o alla cessione gratuita di un capitale, o anche per testamento (legato di rendita v.) e per sentenza del giudice, come forma di liquidazione di danni permanenti procurati a una persona. 2. s. m. Denominazione corrente per indicare sia l’assegno vitalizio sia la rendita vitalizia: avere diritto a un v.; beneficiare di un v.; fare un v., un contratto di vitalizio.