vituperare
v. tr. [dal lat. vituperare, verbo composto il cui primo elemento è connesso con vitium «vizio, difetto»] (io vitùpero, ecc.). – Coprire di vituperî, infamare; biasimare, rimproverare gravemente: infino a tanto che io non te ne vitupero in presenzia di quanti ... (Boccaccio); per tale sua azione è stato aspramente vituperato da tutti; con sign. attenuato, tenuto a vile, disprezzato, ritenuto spregevole: il lavoro [presso i Cinesi] è onorato e promosso, non vituperato, come nei servi della gleba dei feudi europei (C. Cattaneo). Non com., disonorare: con la sua disonestà ha vituperato tutta la famiglia. ◆ Part. pass. vituperato, anche come agg.: sozzo cane vituperato che tu se’ (Boccaccio).