vivaio
vivàio s. m. [lat. vivarium, der. di vivus «vivo»]. – 1. a. Vasca in cui l’acqua può circolare liberamente, usata per mantenervi vivi pesci destinati al consumo o alle operazioni di piscicoltura, costituente opera fissa o facente parte di imbarcazioni speciali (barche e golette vivaio) addette al trasporto del pesce. b. In arboricoltura, spazio riservato alla coltura di giovani soggetti; può essere utilizzato per piante ornamentali, forestali, da frutta o per piante orticole. Di solito è suddiviso in semenzaio per produrre piantine partendo da semi, barbatellaio, settore riservato alla moltiplicazione per talea, nestaio (o più comunem. nestaia), dove vengono innestate le piante prodotte con varie modalità (seme, talea, ecc.), e piantonaio, per allevare le piante in attesa della messa a dimora definitiva. 2. fig. Luogo, ambiente in cui si sono formate numerose personalità di rilievo nel campo scientifico, letterario, artistico, culturale e politico: Firenze, al tempo di Lorenzo de’ Medici, fu un v. di umanisti, letterati e artisti; un centro, un istituto, una scuola che è un v. di fisici, di biologi. Analogam., nel linguaggio sport., centro di reclutamento e di formazione nel quale si cura il perfezionamento tecnico e il potenziamento delle capacità atletiche di giovani promettenti, in vista di una utilizzazione nella squadra agonistica. In senso concr., l’insieme dei giovani atleti che in questi ambienti vengono formati.