viziare /vi'tsjare/ [dal lat. vitiare, der. di vitium "vizio"] (io vìzio, ecc.). - ■ v. tr. 1. [indurre, con comportamenti troppo indulgenti o permissivi, a cattive abitudini: i genitori lo hanno viziato col dargliele tutte vinte] ≈ diseducare. ↓ coccolare, (fam.) passarle tutte (a). ‖ guastare, rovinare. ↔ correggere, educare. 2. (fig.) a. [rendere difettoso e non funzionante un oggetto: sottoponendola a una tensione eccessiva, hai viziato la molla] ≈ deformare, distorcere, svergolare. ‖ guastare, rompere, rovinare, (fam.) scassare, sfasciare. ↔ ‖ accomodare, aggiustare, riparare. b. [compromettere la validità e l'efficacia di un atto o di un'operazione: una contraddizione vizia tutto il ragionamento] ≈ inficiare, infirmare, invalidare. ↔ confermare, convalidare. 3. (fig.) [con riferimento all'aria, rendere inquinato: tutto questo fumo vizia l'aria] ≈ inquinare. ‖ contaminare, corrompere. ↔ depurare, purificare. ■ viziarsi v. intr. pron. 1. [contrarre vizi: il ragazzo si è viziato a contatto di cattivi compagni] ≈ corrompersi, fuorviarsi, guastarsi, rovinarsi, traviarsi. ‖ tralignare. ↔ correggersi, emendarsi, ravvedersi, redimersi. 2. (fig.) [dell'aria, diventare inquinato] ≈ inquinarsi. ‖ contaminarsi, corrompersi. ↔ depurarsi, purificarsi.