vortice
vòrtice s. m. [dal lat. vortex -tĭcis, der. di vertĕre (arc. vortĕre) «volgere, girare»]. – 1. a. In fluidodinamica, in generale, configurazione di moto di un fluido nella quale la corrente fluida presenta un moto rotatorio attorno a un asse: in partic., considerando un campo di corrente fluida, se la rotazione della corrente è costante in tutti i punti interni a un cilindro, e nulla al di fuori di esso, si ha un v. cilindrico circolare, o tubo vorticoso, le cui linee di corrente, in un piano normale al cilindro, sono costituite da circonferenze concentriche. Mentre in un fluido perfetto un vortice non può crearsi né distruggersi, nei fluidi reali i vortici si creano e si distruggono, si propagano e si disperdono, cambiano forma e dimensioni, e la loro durata è tanto più limitata quanto maggiore è la turbolenza della corrente. Tra le cause principali della formazione di vortici vi è il contatto tra due correnti fluide che procedono a diversa velocità e il flusso di una corrente fluida attorno a uno spigolo. Si distinguono: v. aderente, legato a una superficie rigida investita da una corrente fluida, come per es. nella parte inferiore delle ali di un aeroplano o di un aliante, o nella faccia a valle dei piloni dei ponti; v. libero, non legato a una superficie rigida, come nel caso delle trombe d’aria, degli anelli di fumo, ecc.; v. a spirale, configurazione che si manifesta quando, insieme al tubo vorticoso, è presente anche una sorgente o un «pozzo» di fluido (è la configurazione tipica dei vortici che si producono in prossimità dei tubi di scarico di recipienti). Nella storia della fisica, teoria dell’atomo-v., ipotesi sulla natura degli atomi, avanzata nel sec. 19°, in base alla quale gli atomi stessi sarebbero consistiti in vortici anulari in fluido perfetto (v. atomo). Per la teoria dei v., v. vorticità. b. Nell’uso corrente, con valore concr., massa di acqua, o di altri liquidi e fluidi, che si muove a vortice: la barca, afferrata da un v., girò intorno a sé stessa e s’inabissò; è miseramente annegato nei v. del fiume; un v. d’aria, di fumo; dal fondo dei burroni il vento saliva con i suoi v. gelidi (C. Levi). c. In geografia fisica, v. di calore, movimento vorticoso di aria calda dai bassi strati atmosferici, surriscaldati, verso l’alto: i vortici, di pochi metri di diametro e alti da 200 a 300 m, danno origine nelle regioni desertiche a turbini di sabbia. 2. fig. a. Movimento veloce e rotatorio: inebriarsi nel v. della danza, nei v. del valzer. In senso più astratto, impeto travolgente: lasciarsi travolgere dal v. della passione, del vizio. b. Il susseguirsi rapido, e per lo più affannoso, di azioni e fatti, impegni e problemi, pensieri e immaginazioni, che si intrecciano tra loro: essere preso nel v. degli affari; sottrarsi al v. della vita moderna; cercava di dare un ordine al v. di idee e di ipotesi che turbinavano nella sua mente. 3. In anatomia, nome talora usato per indicare una particolare disposizione a curve concentriche di alcune formazioni (fibre superficiali del cristallino: v. del cristallino; peli di alcune regioni corporee: v. della regione parietale; ecc.). 4. In fisica matematica, v. di un campo vettoriale, ogni punto del campo nel quale il rotore del vettore del campo sia diverso da zero.