warlord
s. m. e f. inv. Signore della guerra. ◆ è comprensibile al tempo stesso l’indignata reazione di Mohammed Ata quando respinge, a nome di tutti i mujaheddin, l’etichetta abusiva di warlords: (Ettore Mo, Corriere della sera, 18 marzo 2003, p. 13, Cronache) • Come i Taliban in Afghanistan, che conquistarono il potere mettendo fine al caos prodotto dalla guerra tra i mujaheddin che avevano costretto al ritiro i sovietici, gli islamisti hanno visto crescere il consenso promettendo di mettere fine allo strapotere dei warlords locali e riportare legge e ordine. (Renzo Guolo, Repubblica, 27 dicembre 2006, p. 6, Politica estera) • Le varie Corti locali si sono poi alleate in una Unione nazionale che si è dotata di una milizia composta soprattutto da giovani che non hanno conosciuto che guerra, pronti a schierarsi con chi li paga o con chi ridà loro una identità, seppur cementata dall’integralismo. Con queste bande di «rinati nell’Islam», l’Unione delle Corti islamiche la scorsa estate hanno comunque espulso da Mogadiscio le altre bande, queste laiche, dei warlords appoggiati, finanziati e armati dagli Stati Uniti. (Roberto Livi, Messaggero, 29 dicembre 2006, p. 19, Estero).
Dall’ingl. warlord.
Già attestato nel Corriere della sera del 16 novembre 1993, p. 18, Esteri (Ettore Mo).