webletteratura
(web-letteratura) s. f. L’insieme della produzione di testi pubblicati in Rete, che non nascono dall’intenzione consapevole di proporsi come creazione letteraria. ◆ Genna mescola nei suoi romanzi lo storico e il fantastico. Finora ha scritto libri di genere – noir, thriller –, anche molto ben riusciti, con buone vendite in Italia e all' estero. Ha curato un sito, "I Miserabili", crocevia di tanta web-letteratura, ha lavorato nella redazione di riviste – Poesia di Crocetti – e di case editrici – la Mondadori. (Francesco Erbani, Repubblica, 25 marzo 2006, p. 45, Almanacco dei libri) • In primo luogo occorre distinguere, come opportunamente suggerito da alcuni contributi, tra letteratura sul web e webletteratura. (Carlo Formenti, Corriere della sera, 25 luglio 2010, p. 30, Cultura) • Tenuto fermo l’aspetto della condivisione partecipante – dato davvero non nuovo da quando la modernità si è dotata di un’industria culturale, però mai tanto pubblico e globalizzante –, è come se la webletteratura stia per dar luogo a sua volta a un sistema stratificato, con processi di assottigliamento qualitativo, indirizzati verso l’alto, e una base via via più ampia in cui a prevalere sono gli elementi di immediatezza spontaneistica e vulgata. A derivarne, anziché un’erosione progressiva dei contenuti librari, testuali, sembrerebbe l’ampliamento di una particolare opinione pubblica, conscia del proprio ruolo e destinata a irrobustire la letteratura in quanto istituzione [...]. (Bruno Pischedda, La webletteratura della nuova Italia, in Tirature '11, 2011, p. 64).
Composto dal confisso web- con l’aggiunta del s. f. letteratura.