wiki
s. m. Applicazione di accesso gratuito e libero che offre ai suoi utenti in modo semplice e immediato la possibilità di produrre, modificare e aggiornare contenuti in forma collaborativa e partecipativa; per estensione, sito web i cui contenuti sono scritti in forma collaborativa da una comunità di utenti e, anche, l’insieme dei contenuti ipertestuali presenti nel sito; usato anche come agg. posposto, con riferimento all’elaborazione collaborativa di tali contenuti. ◆ Il lettore immagini di navigare in internet e di far ricorso a un’enciclopedia «aperta», a cui in ogni momento persone interessate (anche uno dei suoi utenti) aggiungono voci, spiegazioni, documenti, collegamenti, e i cui contenuti possono essere distribuiti liberamente o tradotti senza vincolo di diritto d’autore. In tal modo il nostro lettore avrebbe una prima idea di cosa sia un wiki e, in particolare, Wikipedia, il wiki più noto della Rete. Esso è alimentato da un’utopia: la democrazia assoluta del sapere e una collaborazione di molte intelligenze capace di dar vita a una sorta di «intelligenza collettiva». Questa utopia ha nell’inaffidabilità e nel relativismo il suo tallone di Achille. (Antonio Spadaro, Wiki. Utopie e limiti di una forma di «intelligenza collettiva», in «La Civiltà Cattolica», 2005, quaderno 3722, vol. III, p. 130) • Prima regola: scrivi solo informazioni basate sui fatti. Secondo: dai consigli concreti e non astratti. Terzo: rispetta la libertà che ti è stata data. La libertà in questione è quella di modificare e aggiornare liberamente il contenuto di una pagina web. E queste sono le prime tre regole per l’uso di un wiki, così come sono state pensate e scritte da Ward Cunningham. Se il nome non vi dice niente, pensate all’Internet collaborativo. Cunningham infatti è colui che il 25 marzo 1995 ha creato il primo software wiki e la sua prima applicazione, ovvero un pagina editabile dagli utenti per il Portland Pattern Repository: il primo Wiki Wiki Web. (Caterina Visco, Wired.it, 25 marzo 2014, Web) • Il software libero, un tipo di software che si può usare, studiare, modificare e rivendere senza chiedere permessi grazie alle licenze con cui viene distribuito è all'origine della rivoluzione tecnologica che ha messo gli utenti al centro dell'economia digitale. Dimostrando che il copyright tradizionale sul software era un freno all'innovazione. Quel software è alla base dell'evoluzione del web 2.0 e dei personal media, del citizen journalism fatto di blog e wiki e di tutti quegli strumenti che hanno aperto spazi di democrazia e settori di mercato impensabili all'inizio della rivoluzione informatica. (Arturo Di Corinto, Repubblica.it, 27 ottobre 2017, Tecnologia).
Dalla voce hawaiana wiki wiki (‘molto veloce, rapido’), scorciata e ripresa dal programmatore statunitense Ward Cunningham per definire il primo wiki da lui inventato, nel 1995.