woke
agg. Detto di chi si sente consapevole dell’ingiustizia rappresentata da razzismo, disuguaglianza economica e sociale e da qualunque manifestazione di discriminazione verso i meno protetti; usato anche come s. f. e m. inv. | (iron.) Persona che, esibendo il proprio orientamento politico progressista o anticonformista, ha un atteggiamento rigido o sprezzante verso chi non condivide le sue idee. ♦ Parafrasando il Manzoni ci si potrebbe chiedere: woke, chi era costui? O meglio, cos’è? Da quanto se ne parla in questi giorni, è lecito pensare che sia un nuovo termine del gergo politico anglosassone. In realtà tanto nuovo non è: il suo primo uso risale agli Stati Uniti degli anni 40. Ma a farlo tornare di moda è stato l’anno scorso Black Lives Matter, il movimento per i diritti civili degli afroamericani. E a portarlo di attualità in questi giorni ha contribuito l’ingresso alla Casa Bianca di Biden, accompagnato dalla prima vicepresidente nera (oltre che prima donna a ricoprire l’incarico) della storia Usa. (Enrico Franceschini, Repubblica.it, 22 gennaio 2021, Esteri) • Così come gli islamisti di origine occidentale (leggi: bianchi) sono spesso i peggiori perché devono dimostrare la forza del loro odio verso le loro origini rinnegate, i Woke bianchi devono essere all’avanguardia nella vigilanza e nella denuncia di qualsiasi traccia non Woke, soprattutto se porta ad altri bianchi. (Jean Gabin, Orazero.org, 26 febbraio 2021, Attualità) • E non è solo una questione di giovani, ma di woke, un'espressione tipo radical chic, che avuto una transizione semantica. Vuol dire "occhi aperti", "essere sensibile alle ingiustizie", e ora è la rivendicazione di chi sta dalla parte dei buoni. Anzi, è: taci tu, che non sei woke. (Guia Soncini, intervistata da Candida Morvillo, Corriere della sera, 11 agosto 2021, p. 23, Cronache) • Nelle redazioni dell’Obs, di Libération e del Monde l’atmosfera non è più la stessa da quando il politically correct e l’ideologia woke di matrice americana hanno fatto irruzione nel dibattito pubblico francese, ma anche tra i desk, attraverso i giovani e giovanissimi giornalisti, figli del web e dei social network. “La nuova generazione tende a promuovere il politicamente corretto, con in testa la paura di banalizzare le idee pericolose”, ha spiegato al Figaro una firma dell’Obs. (Mauro Zanon, Foglio.it, 23 ottobre 2021, Esteri).
Dall’ingl. woke, usato inizialmente dagli attivisti politici statunitensi del Black Lives Matter, nell’accezione di ‘che è consapevole della gravità e ingiustizia delle disuguaglianze socioeconomiche e politiche’. Si tratta di un uso agg.le metaforico di woke, che in origine è la forma del simple past (passato remoto) del verbo to wake (‘svegliare’).