xerofito
xeròfito agg. [comp. di xero- e -fito]. – Pianta x. (o xerofita s. f.): pianta atta a sopportare condizioni di siccità prolungata, perché capace di mantenere l’equilibrio idrico tra assunzione e dispersione dell’acqua, grazie a particolari adattamenti sia morfologici sia fisiologici; sono piante che riprendono lo sviluppo e, in genere, le varie manifestazioni vitali dopo un parziale essiccamento. Si possono distinguere 4 tipi di xerofite: quelle che presentano una più forte assunzione di acqua, o perché dotate di un apparato assorbente molto sviluppato, o perché capaci di assorbimento molto spinto (per mezzo dell’alta pressione osmotica del succo cellulare), come le piante dei deserti; quelle dotate di dispositivi atti a ridurre la perdita d’acqua, cioè con caratteri xeromorfici, come spessa cuticola, stomi affondati, rivestimenti cerosi e pelosi, ecc. (per es. conifere); le sclerofille, come gli alberi e gli arbusti sempreverdi mediterranei (olivo, lentisco, ecc.); quelle che immagazzinano acqua e mostrano perciò grande sviluppo dei tessuti acquiferi, come le piante grasse.