yiddish
‹i̯ìdiš› (o jiddisch) s. m. e agg. [forma alterata dell’agg. ted. jüdisch «ebreo, giudeo»]. – Lingua della comunità degli ebrei ashkenaziti diffusisi in Europa centrale e orientale fin dal sec. 10° e assai vicina – spec. in origine – nella morfologia e nella sintassi al tedesco medievale (rispetto al quale la lingua parlata nelle comunità orientali ha subìto diverse modifiche, spec. fonologiche, dovute al contatto con le lingue delle nazioni ospiti), ma molto ricca di vocaboli ebraici e di residui dei contatti precedenti con ambienti linguistici romanzi; la letteratura y., sviluppatasi fin dal sec. 13° come varietà più popolare rispetto a quella in lingua ebraica, e in seguito cresciuta d’importanza con la diffusione della stampa e in età illuministica, ha conosciuto il suo momento di massima fioritura espressiva nei primi decennî del sec. 20° e attualmente ha notevole diffusione negli Stati Uniti e nello Stato d’Israele.