zac
(o żac). – Voce onomatopeica che (alternandosi con za, o anche con zacchete) indica un colpo improvviso, rapido e violento, dato di piatto, e, talora, anche di taglio: prese il libro, e zac!, glielo diede sulla testa; impugnò il coltello, e zac!, con un colpo netto tagliò il cocomero in due parti. Con uso estens., può anche indicare un fatto improvviso: avevo appena imboccato il senso vietato e, zac!, ecco spuntare il vigile.