zafferano
żafferano s. m. [dall’arabo za῾farān]. – 1. a. Pianta erbacea delle iridacee (Crocus sativus), originaria dell’Asia occid. e coltivata, per la droga fornita dai suoi stimmi secchi, nell’Europa sud-occid.; in Italia la coltura della pianta, un tempo fiorente spec. in Abruzzo, è oggi molto ridotta. b. Con l’aggiunta di varie determinazioni, nome di piante appartenenti a generi diversi, come z. bastardo o z. falso, il cartamo e il colchico autunnale, z. giallo, l’amarillidacea Sternbergia lutea. 2. La droga stessa, di colore giallo rosa, largamente usata in cucina e in farmacia, di odore forte e aromatico, sapore leggermente amaro e piccante, e che dà al liquido o alla sostanza in cui viene disciolta una colorazione gialla, intensa e vivace: risotto allo zafferano. Per indicare (anche in funzione di agg. invar.) un tono di colore giallo intenso: una gonna color z.; camicetta zafferano; aveva un viso giallo come lo zafferano. 3. Specie di gabbiano (Larus fuscus) diffuso lungo le coste dell’Europa e dell’Africa, simile al gabbiano reale, dal quale si distingue per il colore giallo delle zampe (da cui il nome), che nel primo sono generalmente di colore rosa.