zaffo1
zaffo1 s. m. [dal longob. *zapfo (affine alle forme franche da cui si è avuto tappo e tampone)]. – 1. Legno di forma conica, avvolto di stoppa o di canovaccio, che serve per turare il foro o cocchiume della botte o del tino: stette attento quando el tavernaio aveva faccende, e andossene al cellaio, dove el tavernaio teneva el vino, e gionse a una botte e cavone [= ne cavò] fuore il zaffo e lassa versare el vino (s. Bernardino); anche, quella specie di cavicchio che chiude la cannella della botte. Nel linguaggio marin., genericamente, tappo destinato a chiudere una falla di piccole dimensioni (sinon. perciò di turafalle, che però ha sign. più ampio); anche, tappo di un alleggio. 2. In medicina, tampone di garza da introdurre e stipare in una cavità naturale (naso, utero), in una breccia operatoria o in una ferita, ora a scopo emostatico, ora per favorire il drenaggio, ora per controllare il processo di cicatrizzazione. Z. cancerigno, masse o cordoni di tessuto epiteliale, talora di forma atipica, che derivano dalle propaggini più profonde dei cancri cutanei, e si trovano dislocate sul connettivo fibroso del derma cutaneo.