zana
(o żana) s. f. [dal longob. *zaina; v. zaino2], tosc. – 1. a. Cesta di forma leggermente ovale, poco profonda e fatta di sottili stecche d’ontano o d’altro legno intrecciate (poco diversa quindi dalla paniera, che però è fatta di vimini). b. La roba contenuta in una zana: una z. di pane, d’uva; tre z. di frutta. 2. Culla, usata dai contadini, formata da una zana che poggia su due supporti di legno convessi, sui quali può esser fatta dondolare anche con un piede: Senti: una z. dondola pian piano (Pascoli). 3. a. Cunetta, piccolo avvallamento del terreno in cui ristagna o scorre l’acqua: nella z. a destra di quella via di campagna scorreva un’acqua, silenziosa nell’ombra (Pirandello). b. Nell’architettura, e anche nell’oreficeria, cavità a forma di zana, nicchia. ◆ Dim. zanèlla (o żanèlla), anche con accezioni partic. (v. zanella).