zapateriano
agg. Di José Luis Rodríguez Zapatero, presidente del governo spagnolo dall’aprile 2004. ◆ [tit.] Nell’Ulivo cresce la via «zapateriana» al taglio delle tasse [testo] […] Ma nell’opposizione non tutti sono d’accordo con la possibile svolta «zapateriana» in materia di fisco. (Enrico Marro, Corriere della sera, 3 aprile 2004, p. 6, In primo piano) • sarebbe provinciale pretendere che i partiti del socialismo europeo rinuncino oggi alle loro identità per confluire in un futuro «Ulivo mondiale», in cui si trovino anche quelle altre culture dell’esperienza democratica, tanto importanti per formare governi di coalizione in mezza Europa, dalla Margherita italiana ai verdi tedeschi ai liberaldemocratici in diversi Paesi dell’Est. Altrettanto improbabile è calare l’Ulivo italiano nei panni propri, ad esempio, della socialdemocrazia scandinava o del socialismo zapateriano. (Francesco Rutelli, Corriere della sera, 19 gennaio 2005, p. 1, Prima pagina) • «Un milione di stranieri non occupati potrebbero beneficiare di tutti i sussidi di disoccupazione qualora rinunciassero ai permessi di soggiorno e tornassero nei proprio Paesi d’origine», ha […] dichiarato in una lunga intervista a «El País» Celestino Corbacho, ministro zapateriano del governo spagnolo. Non solo, i migranti devono anche promettere di non farsi vedere per i successivi 3 anni. In caso contrario, qualora tornassero in Spagna prima del termine, perderebbero il piccolo malloppo «donato» dallo Stato. (Davide Varì, Liberazione, 17 giugno 2008, p. 7, Primo Piano).
Derivato dal nome proprio (José Luis Rodríguez) Zapatero con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.