zapaterista
agg. Di José Luis Rodríguez Zapatero, che si richiama alle sue scelte politiche. ◆ Zapatero chiede il ritorno della politica, della Politica alta. Cioè di uno dei grandi assenti degli ultimi 15 anni. Questo non vuol dire che la via zapaterista sia vincente. Probabilmente è troppo timida, non ha il coraggio di rompere con gli schemi dell’ultimo mezzo secolo, di condannare il mercato, di cercare di sovvertirlo o ridimensionarlo drasticamente. Possiamo criticarla anche aspramente. Però costituisce una speranza, che forse un anno fa non ci aspettavamo. (Piero Sansonetti, Liberazione, 31 dicembre 2004, p. 1, Prima pagina) • Rosy Bindi, una delle due capoliste dell’Ulivo: «Qui si vede quanto è distante [Silvio] Berlusconi dal paese. Non avremo forse un governo zapaterista o bacheletiano con il 50% di donne, sono realista, ma prodiano con un 30% sì». (Giovanna Casadio, Repubblica, 16 marzo 2006, p. 6, Politica interna) • Il terzo raccontino («Il matrimonio») introduce per la prima volta nel nostro cinema (dopo un recente sceneggiato televisivo con Lino Banfi, che però affrontava l’argomento dal punto di vista femminile) il tema del matrimonio omosessuale fra Fosco (Sergio Rubini) e Filippo (Antonio Albanese) in procinto di convolare a nozze nella più liberale Spagna zapaterista. (Vito Attolini, Gazzetta del Mezzogiorno, 21 gennaio 2007, p. 21, Spettacoli).
Derivato dal nome proprio (José Luis Rodríguez) Zapatero con l’aggiunta del suffisso -ista.
Già attestato nella Stampa del 16 marzo 2004, p. 9, Interno (Antonella Rampino).