zattera
zàttera (o żàttera) s. f. [da una prec. forma zatta (v. zatta, n. 11), forse uso metaforico del settentr. zatta «zampa» (voce di origine germ.)]. – 1. Galleggiante, fluviale o marino, a pianta rettangolare, a fondo piatto e murate molto basse, destinato a trasporto di merci, animali e persone, o anche a deposito di merci; nelle costruzioni di fortuna o presso popolazioni primitive è costituito da semplici tronchi o travi, collegati insieme e sostenuti da botti, senza murate, con propulsione (quando esiste), remica o velica. Z. di salvataggio, galleggiante stagno, di uso obbligatorio anche per imbarcazioni da diporto quando navigano oltre le sei miglia dalla costa, di legno o vetroresina, a forma di cassa parallelepipeda o ellittica, munito di opportune prese in cavo: gettato in mare, serve, in aggiunta alle imbarcazioni di dotazione normale, di appoggio e sostegno a naufraghi (oggi esistono anche zattere di salvataggio autogonfiabili, di robusto tessuto gommato, conservate chiuse a bordo in appositi contenitori o custodie, di ingombro limitato ma capaci, allorché completamente aperte in acqua, di ospitare almeno sei persone). Z. cellulare o corazzata, sulle navi da guerra, zona compresa tra il ponte di protezione e il ponte di corridoio, costruita in modo da suddividere lo spazio fra i due ponti in piccoli scompartimenti, per assicurare la stabilità e la galleggiabilità della nave specie contro l’offesa delle artiglierie, di armi subacquee, mine, ecc. 2. Nella fluitazione del legname, gruppo di tronchi riuniti e legati l’uno all’altro, anche a più piani sovrapposti. 3. Nelle costruzioni edilizie, z. di fondazione, in passato, il graticcio di travi e tavoloni che collegava le testate dei pali di fondazione in legno, per lo più usati in presenza d’acqua; oggi, per estens., l’insieme delle travi rovesce di fondazione in cemento armato aventi funzione di ripartizione dei carichi indotti dalla struttura di elevazione, sia direttamente sul terreno, sia sulle testate dei pali nel caso d’impiego di questi ultimi nella fondazione medesima. 4. Ciascun gruppo di fasci di canapa legati tra loro per essere sommersi per la macerazione. ◆ Dim. zatterina, e zatterino m. (v.); accr. zatteróne m. (v.). Anche żatterina, ecc.