zefiro
żèfiro (o żèffiro) s. m. [dal lat. zephy̆rus, gr. ζέϕυρος]. – 1. Denominazione classica, rimasta in uso spec. nel linguaggio letter. e poet., di uno dei venti che soffia da ponente (l’altro è il favonio, che però da alcuni è identificato con lo zefiro) soprattutto in primavera: In quella parte ove surge ad aprire Zefiro dolce le novelle fronde Di che si vede Europa rivestire (Dante); Zefiro torna, e ’l bel tempo rimena (Petrarca). Per estens., poet., venticello leggero, dolce brezza: se il notturno zeffiro Blando sui flutti spira (Foscolo). 2. Personificazione del vento zefiro, nella mitologia greca (dai Greci Zefiro era considerato figlio di Astreo e di Eos) e nelle immaginazioni poetiche: tutto lascivo, drieto a Flora, Zefiro vola e la verde erba infiora (Poliziano). 3. Adattamento del fr. zéphyr, più comunem. adattato in zefìr. ◆ Dim. żefirétto, spec. in senso estens.: Quando avvien che un zefiretto Per diletto Bagni il piè nell’onde chiare (Chiabrera).