zeolite
żeolite s. f. [comp. del gr. ζέω «bollire» e -lite]. – Nome generico di una famiglia di minerali di origine secondaria, per lo più monoclini o rombici, di colore chiaro, chimicamente costituiti da allumosilicati idrati di uno o più elementi alcalini o alcalino-terrosi, che si rinvengono, in aggregati o in masse terrose, in cavità di rocce eruttive o in giacimenti metalliferi idrotermali. Le zeoliti sono strutturalmente tectosilicati nei quali l’insieme dei tetraedri SiO4 e AlO4, uniti al vertice da atomi di ossigeno, delimita spazî intercomunicanti (detti cavità o gabbie) di determinate dimensioni, occupati da cationi (di solito sodio, calcio, magnesio, potassio, ecc.) e da acqua di idratazione; per riscaldamento si disidratano, rigonfiandosi e spumeggiando (onde il nome), ma possono reidratarsi, o trattenere all’interno delle cavità, al posto dell’acqua, sostanze che abbiano dimensioni molecolari opportune. In relazione a questo tipo di struttura le zeoliti presentano la possibilità di scambî cationici, di disidratazione parziale e reversibile, d’adsorbimento selettivo per varie sostanze, per cui trovano sempre più largo impiego industriale come scambiatrici di ioni (soprattutto per eliminare la durezza delle acque), nel frazionamento di miscele (per es., le paraffine lineari possono penetrare nelle cavità e venir separate, così, dalle paraffine ramificate), nella deumidificazione dei gas, come catalizzatori nell’industria petrolifera e petrolchimica, in sostituzione del tripolifosfato nei detergenti. Al posto delle zeoliti naturali hanno trovato sempre più diffusa applicazione le zeoliti sintetiche ottenute riscaldando in autoclave soluzioni di silicato e alluminato sodico e facendo poi cristallizzare il prodotto amorfo così ottenuto, in presenza di sostanze organiche (che, rimosse, tramite calcinazione condotta a temperatura controllata, consentono di ottenere la porosità desiderata). Z. artificiali, prodotti ottenuti fondendo silice, allumina e soda, detti anche, in commercio, permutiti: sono usati nella demineralizzazione e deionizzazione delle acque naturali, nella tecnica farmaceutica, in terapia e nella chimica analitica.