zerbinato
p. pass. e agg. (iron.) Assoggettato come uno zerbino. ◆ «Se non ci sono stati sanguinosi interventi dialettici – ribatte [Piero] Chiambretti – è perché non mi è venuto. Ho invitato [Maurizio] Gasparri perché già lo scorso anno era stato o spite della prima puntata. Il problema è se le domande che faccio sono “zerbinate”, oppure no. Sta al telespettatore decifrare le risposte». (Sandra Cesarale, Corriere della sera, 21 settembre 2002, p. 39, Spettacoli) • [Giovanni Bazoli] attacca a rompere l’anima a Paolo Mieli, il quale sopporta pazientemente le molestie, e ricuce. Ricuce e va avanti sulla sua strada di uomo della sinistra non «zerbinato», come dignità richiede a un giornalista normale. (Vittorio Feltri, Libero, 14 ottobre 2007, p. 7, Italia).
Derivato dal s. m. zerbino con l’aggiunta del suffisso -ato.