zeta1
żèta1 (ant. żita) s. f. o m. [dal gr. ζῆτα, nome della lettera ζ (v. zeta2), lat. tardo zeta] (pl. le żèta, meno com. le żète o gli żèta). – Nome della consonante Z, e del segno che la rappresenta: «vizio» si scrive con una sola zeta, «vezzo» con due zeta; la zeta di «zappa» e di «zucca» si pronuncia sorda. In senso fig., con riferimento al fatto che la z è l’ultima lettera dell’alfabeto italiano, dall’a alla zeta, dal principio alla fine; mi ha raccontato tutto dall’a alla zeta; e alludendo alla forma della lettera, scherz. o spreg., di cose o persone storte: quando cammina pare una zeta; avere le gambe a zeta; ma anche con uso più oggettivo: una strada fatta a zeta (scritto di solito a Z), con andamento a zig-zag; e così collegamento a Z, il collegamento a zig-zag degli avvolgimenti di un trasformatore trifase, in elettrotecnica. In elettrochimica, potenziale zeta (o potenziale elettrocinetico), la differenza di potenziale che si stabilisce tra il mezzo disperdente e la superficie limite di una micella colloidale.